CronacaPolitica

Tap, Potì contro il dietro front della Regione: “Cosa è cambiato?”

MELENDUGNO-  “Ho sentito le dichiarazioni a TRNews dell’assessore Nicastro sul gasdotto Tap. Sono sorpreso. Mi chiedo, ci chiediamo, se interpretano la posizione ufficiale della Regione Puglia”. A parlare è il sindaco di Melandugno, Marco Potì, dopo aver ascoltato le parole dell’Assessore regionale all’Ambiente, che aveva detto:“Ho visto i rendering e ho studiato a fondo il progetto e la mia sensazione è che non sia impattante dal punto di vista ambientale, neppure se realizzato a San Foca. Però, ragioniamo così: se non è impattante, si può fare a San Foca? Se è impattante, perché si deve fare altrove? Le comunità, i territori, hanno rispetto a questo pari dignità, quindi nessuno lo vuole a casa propria”.

La reazione a questo “dietro front” della regione è forte: Potì elenca tutto ciò che la regione stessa ha fatto nel tempo, dichiarandosi, di fatto, contraria all’approdo del gasdotto a San Foca. Dal parere negativo nella procedura di impatto ambientale, alla negazione dell’intesa al governo in sede di conferenza dei servizi, alla condivisione e presa d’atto del parere assolutamente contrario delle popolazioni salentine, emerso nell’ascolto dei cittadini interessati negli ost di un anno fa (organizzati e condotti dall’ass. Minervini e dalla Giunta Regionale), sono gli atti concreti ed ufficiali finora fatti dalla Regione Puglia.

“A questo -dice il sindaco- bisogna aggiungere decine e decine di dichiarazioni rilasciate da vari esponenti del governo regionale, consiglieri regionali, parlamentari e dallo stesso Presidente Vendola su giornali, tv, incontri pubblici, comizi, manifestazioni elettorali. Opera incompatibile con il territorio di San Foca e Melendugno, conclusione identica da parte di tutti”.

E fa i nomi:  “N. Vendola, M. Emiliano, L. Capone, O. Introna, D. Stefàno, R. Palese, S. Capone, T. Bellanova, L. Mazzei, S. Congedo, A. Gianfreda, G. Minervini, S. Blasi, A. Maniglio, A. Barbanente, A. Gabellone, oltre 40 Sindaci del Salento e tanti, tanti, tanti cittadini pugliesi, tutti con la medesima voce: NO TAP a San Foca. Non tutti i territori sono uguali, l’opera non impatta alla stessa maniera in ogni luogo!

È cambiato qualcosa? L’assessore Nicastro parla di opera impattante ovunque o non impattante ovunque, quindi andrebbe bene anche a S.Foca. Parla poi di scelte e responsabilità politiche. Sono d’accordo con lui. Nella procedura prevista per l’autorizzazione alla realizzazione di quest’opera, Regione e Governo DEVONO trovare l’intesa rispetto alla proposta fatta dalla società privata. Materia CONCORRENTE Stato-Regione recita la Costituzione della Repubblica Italiana. A questo punto è fatto obbligo alla Regione di fare proposte di soluzioni alternative. È arrivato quindi il tempo di fare delle scelte, di assumersi delle responsabilità, da vera classe dirigente della Puglia. Se una scelta è sbagliata, come si è affermato, detto e scritto, è sempre sbagliata”.

E poi segnala l’art. 34, comma 7 dell’ultimo Sblocca Italia (“Misure urgenti per la realizzazione di opere lineari realizzate in corso di attività di messa in sicurezza e bonifica “). Come dire: non è troppo tardi, qualcosa si può ancora fare. “I cittadini del Salento sperano che ci sia questa volontà politica, che alle parole seguano i fatti. Vogliono sapere se la classe dirigente pugliese interpreta bene le volontà e le istanze dei propri cittadini. Pretendono di sapere se la Regione è dalla loro parte ed al loro fianco, come è stato finora, o è cambiato qualcosa”.

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