Politica

Pd-Sel ai ferri corti, Gentile: “Non ci sarà strappo nella corsa alle regionali”

BARI- Ricucire ad ogni costo. Rammagliare lo strappo e continuare a guardare a sinistra. In vista delle regionali, nel Pd c’è chi prova a gettare acqua sul fuoco che divampa tra Sel e Michele Emiliano, dopo gli screzi pesanti della settimana che si è conclusa. A far da pompiere, in realtà, potrebbe essere anche la quadra trovata tra Vendola e Matteo Renzi sul nome di Sergio Mattarella al Quirinale. Si è tesa la mano a Roma e dunque si ricomporranno i ranghi anche a Bari? È altamente probabile che distendere il clima sulla soglia di via Capruzzi sarà l’ovvia conseguenza. “L’unica possibile”, in verità, per l’ala sinistra del Partito democratico e per chi ha condiviso l’esperienza governativa di Nichi Vendola.

Non c’è altro verso per Elena Gentile, ex assessore regionale alle politiche sociali prima e alla sanità poi e ora europarlamentare democratica.Certo, le parole dell’ ex sindaco di Bari sono state pietre. Durante l’assemblea dei circoli Pd di Lecce, Brindisi e Taranto, lunedì scorso, ci è andato giù pesante: “per dieci anni, la Regione non ha avuto un programma, ma solo due bellissimi discorsi”, ha detto Emiliano. La risposta di Sel è stata istantanea: “chi demolisce questi dieci anni non è un nostro alleato”. Miche Losappio, capogruppo in Consiglio regionale, ha aizzato il fuoco: “ La gravità delle dichiarazioni di Emiliano – ha rimarcato – è tale da mettere in discussione l’alleanza e la coalizione di centrosinistra”.

Certo è che neppure all’intero dello stesso Pd la digestione è stata semplice per tutti.“Voglio credere che Emiliano con questi strappi stia provando a intercettare il voto anche del centrodestra, peraltro senza averne bisogno visto che in questo momento il centrodestra non c’è”, ha rimarcato lo sfidante alle primarie e assessore uscente Guglielmo Minervini. Si prova, dunque, a riportare il baricentro di nuovo più a sinistra. E questo dovrebbe portare Emiliano anche a farsene una ragione sull’assenza di una lista Sel, che confluirà invece nel listone “La Puglia in più”, tra l’altro uno dei motivi che hanno portato alle dimissioni di massa nella segreteria leccese di Sinistra ecologia e libertà.

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