
LECCE- Il nome dell’operazione non a caso è francese: “Vortice deja vù”. Perché, già con un’indagine del 2009, ha scoperto l’asse Salento-Francia su cui correva il traffico di droga. Ed è in Francia che è stato preso il superlatitante che mancava ancora all’appello delle forze dell’ordine: è stato arrestato Cyril Cedric Savary, sfuggito alla cattura durante l’operazione dello scorso 11 novembre. È lui quello che gli inquirenti indicano come il capo dell’organizzazione di trafficanti di droga con continui contatti nel Salento. , gli uomini della Brigade Nationale de Recherche des Fugitives reparto della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria del Ministero degli Interni francese sono riusciti a rintracciare Savary dopo due mesi di ricerche e di continui scambi informativi con i colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce. E’ stato localizzato a La Corneuve – Saint Denis una delle tante banlieues degradate presenti nei dintorni di Parigi, in un appartamento in uso a una ragazza di origini nordafricane – sua attuale compagna – attraverso l’intercettazione di un telefono a lui in uso intestato a una persona inesistente.
A breve si avranno notizie per l’estradizione già richiesta dall’A.G. mandante. Operazione vortice deja vù scattata per droga, estorsioni, usura, e che ha svelato anche rapporti con politica e sport. La maxi indagine ha visto confluire insieme diversi fascicoli riunendo le inchieste di quattro magistrati: Guglielmo Cataldi, Giuseppe Capoccia, Antonio Negro, coordinati dal Procuratore Capo Cataldo Motta, e si è conclusa con l’operazione di novembre, condotta dai carabinieri del Ros al comando del colonnello Paolo Vincenzoni, dal Reparto Operativo e dal Nucleo Investigativo di Lecce guidati dal colonnello Saverio Lombardi e dal capitano Biagio Marro.
Le ordinanze di custodia cautelare erano per 26 persone, tra cui i fratelli Patrizio e Antonio Pellegrino, ritenuti i capi clan operativi su Squinzano, il comune che nel corso di tutta l’indagine è stato particolarmente attenzionato dagli investigatori.
I due Pellegrino, figli del famoso “Zu Peppu”, ergastolano, erano i proprietari dello Squinzano Calcio, squadra di fatto affidata al presidente Carlo Marulli, ex consigliere comunale. Il suo nome compare tra i 79 indagati. E poi cocaina e marijuana intercettate durante viaggi in auto tra la Francia e il Salento, un tentato omicidio, quello del 2011 di Greco e Manca, estorsioni e intimidazioni.
La cattura di Cyril Cedric Savary è un nuovo risultato, dopo l’arresto boss sfuggito alle manette durante quel blitz, Sergio Notaro. All’appello mancano ancora i fratelli Pellegrino.
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