CronacaPolitica

Gli Aro smembrano le unioni dei Comuni, Napolitano blocca la legge regionale

LECCE-  È caos nell’organizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Puglia, Regione che dovrà completamente rivedere il perimetro degli Aro. Il decreto dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, notificato poche ore fa agli uffici regionali e a tutti i Comuni interessati mette la parola fine ad un contenzioso durato due anni con l’imput dall’allora sindaco di Martignano Luigino Sergio: come poteva l’istituzione dell’aro, l’ambito di raccolta ottimale dei rifiuti, smembrare completamente un’unione dei comuni? Nella Grecia Salentina, ma è solo un esempio in Puglia, alcuni dei comuni sono stati fatti rientrare in un aro, alcuni comuni in un altro e in un altro ancora.

Una disarticolazione di servizi e competenze che di fatto contraddice il senso delle unioni, sollecitate proprio in questi giorni.  Eppure la legge regionale 24 del 2012 aveva fatto proprio questo: un incredibile controsenso messo in evidenza dal Comune di Martignano, portavoce dell’intera Grecia.

Oggi arriva il decreto del presidente della repubblica, all’epoca interessato della vicenda. Notificato nelle scorse ore, porta la data del 16 dicembre 2014, uno degli ultimi atti quindi di Napolitano ancora nelle sue funzioni, basato su un parere del Consiglio di Stato.

Come si può risparmiare dall’accorpamento dei servizi se la Regione Puglia, nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, anziché rispettare l’organizzazione delle Unioni dei Comuni le smembra? Come è possibile che comuni che fanno parte della stessa Unione facciano parte di Aro diversi, si chiede il consigliere regionale Luigi Mazzei che dice: è esattamente ciò che hanno fatto Vendola e Nicastro.

Il Capo dello Stato ha accolto il ricorso del Comune di Martignano ed ora bisognerà rivedere i perimetri degli Aro con conseguenze disastrose. Cosa accadrà dei diversi progetti già in piedi, già appaltati per importi milionari? Si dovrà rivedere tutto perché cambierà il numero dei cittadini. E saranno proprio i cittadini a pagare le conseguenze nefaste di scelte sbagliate. Dopo Ecotassa, dopo la discarica Corigliano ecco ora un’altra grana per l’assessore regionale all’Ambiente Nicastro che dovrebbe, dice Luigino Sergio, alla luce del decreto, trarre le conseguenze e dimettersi.

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