LECCE- L’acqua che arriva in Puglia tramite l’invaso del Pertusillo è pulita davvero? Spunta uno studio scientifico condotto dal Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata e dalla California State University che certificherebbe l’inquinamento del serbatoio lucano attraverso il quale viene incanalata l’acqua che giunge soprattutto nel Salento e nel Barese. Al centro del rapporto, i campioni esaminati per rilevare i livelli di idrocarburi sopra la media nell’acqua potabile.
“La nostra analisi – è scritto nello studio nella linea di serbatoi – suggerisce che è altamente probabile che la contaminazione sia originata da estrazione di petrolio e sue trasformazioni, stoccaggio e smaltimento. Diversi episodi di inquinamento supportano questa ipotesi: la presenza di alte concentrazioni di manganese, benzene, toluene e solfati, come misurato da ARPA Basilicata nel giugno 2011 in terra e acqua al Centro Olio VAL D’AGRI che scorrono verso il Pertusillo”.
Ecco perché la questione è finita al centro di un ordine del giorno a firma del consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei, per impegnare la giunta regionale ad affidare all’Arpa l’immediata verifica della presenza di tracce di petrolio e metalli nell’acqua che viene erogata ai pugliesi.