ANDRANO- Per sciogliere il rebus relativo all’anomalia dei picchi di uranio e cesio nelle campagne di Andrano, il sostituto procuratore Antonio Negro ha nominato un geologo, che esaminerà i carotaggi e i rilievi già eseguiti dall’Arpa e da altri esperti, analizzando la qualità e la composizione del terreno
Si tratta di un giallo su cui indagano i carabinieri del Noe di Lecce, coordinati dal pm Antonio Negro. Per l’agenzia regionale di protezione dell’ambiente, i valori riscontrati, di poco al di sotto rispetto alla soglia di rischio, sono attribuibili alle caratteristiche geologiche del sito, per la presenza nella crosta terrestre di uranio, mentre il cesio, ritenuto assente in questo caso, deriverebbe al massimo, anche qui, dall’esplosione di Chernobyl del 1986. In ogni caso, non ci sarebbero elementi prodotti da sorgenti radioattive usate nell’industria o nel settore ospedaliero.
A conclusioni diverse, quasi opposte, è giunto il Ministero, in due relazioni diverse, ritenendo i valori di uranio troppo anomali rispetto alla conformazione geologica dell’area, specie nei primi metri di profondità, e confermando, invece, la presenza del Cesio. Attribuendo la causa o al naturale disfacimento della crosta terrestre o a un riempimento di una cavità ad opera dell’uomo.