Cronaca

Marò, per l’agenzia di investigazione indiana “spararono ai pescatori con premeditazione”

TARANTO- L’India ancora contro i marò? Questo almeno è quanto trapela dalla tesi accusatoria riproposta dalla Nia, l’agenzia nazionale per la sicurezza indiana, al quotidiano indiano The Economic Times.
Ricordiamo che i due fucilieri italiani sono stati arrestati nel febbraio 2012 in India, per l’omicidio in mare, al largo delle coste del Kerala, di due pescatori indiani, scambiati -secondo la loro versione- per pirati. Tesi questa non sostenuta però dalla Nia. Secondo la fonte, “Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, spararono al peschereccio indiano St Anthony senza aver subito alcuna provocazione, senza aver lanciato prima alcun segnale di avvertimento e quando ormai l’imbarcazione era a 125 metri di distanza e dunque non poteva certo esser confusa con una lancia di pirati”. Inoltre, secondo sempre quanto sostenuto dall’agenzia, i due marò, alla loro prima missione a bordo della MV Enrica Lexie,erano“apparentemente non ben addestrati”.  Ma non solo. “La Nia -assicura il quotidiano indiano- sembra intenzionata a continuare ad opporsi all’istanza italiana che contesta dinanzi alla Corte Suprema la giurisdizione dell’agenzia sostenendo che l’incidente accadde in acque internazionali”.

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