Cronaca

Omfesa, Billa, Prototipo: le vertenze finite nel dimenticatoio

LECCE-  Di loro da tempo non si sente più parlare: sono i lavoratori di Omfesa, Billa, Prototipo e delle altre vertenze fantasma, quelle finite nel dimenticatoio nel corso del 2014. Per quest’anno, poche speranze. Hanno continuato a presidiare il municipio di Trepuzzi gli operai delle Officine meccaniche ferroviarie del Salento. Invisibili. Ciononostante. Il sussidio di mobilità scadrà il mese prossimo, ma non c’è nessuna soluzione che possa davvero chiamarsi tale all’orizzonte. Dopo la procedura fallimentare avviata dall’azienda, dopo le anomalie sui passaggi di proprietà e la cessione dai Pacchioni di Mantova all’amministratore delegato Ennio De Leo per poco meno di 2mila euro, per gli operai è naufragata anche la manifestazione d’interesse avanzata dall’Assifer di Roma l’8 gennaio dello scorso anno. Ed è da lì che si dovrà ricominciare. Ad un anno esatto da quella data, sul tavolo convocato al Ministero per un’altra vertenza, quella degli ex Bat. “cercerheremo sponda anche per Omfesa in quell’occasione”, afferma infatti il segretario della Cgil Salvatore Arnesano.

Cancellata con un colpo di spugna, invece, la vicenda degli addetti alle vendite dell’ipermercato Billa di San Cesario: “siamo stati dimenticati anche dai sindacati”, sbotta uno di loro. “Non se ne sa più niente”. L’unica certezza è che a giugno una decina degli ottanta lavoratori, i più giovani, hanno finito il periodo di mobilità. Altri termineranno i sussidi fra sei mesi. In base agli accordi, dovevano essere assunti con priorità in caso di nuove aperture di supermercati. Ma non è stata la loro volta quando ha aperto i battenti la vicina Bricoman. E poi ad altri è toccata la stessa sorte, con la chiusura di Brico e Unieuro a Cavallino.

Lettera di licenziamento, a dicembre, anche per otto dipendenti della cooperativa Copat della pista di Nardò. Per loro la task force regionale dovrebbe riunirsi nella seconda metà di gennaio. “Eppure – rimarca Salvatore Stasi dei Cobas – noi non dimentichiamo che già nel 2007 è stato fatto un accordo tra regione puglia e l’allora proprietaria della pista per un finanziamento a fronte del quale dovevano essere assunte persone”. Per chi ha lavorato per 4 euro all’ora per anni, tramite le cooperative, la stabilizzazione all’interno del circuito ora in mano alla Porsche appare ancora come chimera.

Articoli correlati

Scuola, bambini affetti da malessere e dissenteria: il Comune di Nardò fa intervenire i Nas

Redazione

Dossier Ilva sul tavolo del Parlamento europeo

Redazione

Scacco al clan, il Gip: “Per D’Elia Rolex, occhiali da sole e altre utilità. Per Guido pesa la sua posizione pubblica”

Redazione

Commissione in forma itinerante, Rotundo: “Necessaria più attenzione per le marine”

Redazione

In casa con la droga: nei guai 43enne

Redazione

Università, incontro tra candidati a rettore e studenti

Redazione