UGENTO- Ribadire la tutela del territorio e trovare la condivisione sulle parole scelte per dirlo anche ai piani alti, a Roma, tramite la lettera indirizzata al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. È la parola d’ordine dell’incontro convocato per questo pomeriggio ad Alessano, nell’auditorium Benedetto XVI, dal vescovo di Ugento, Vito Angiuli, che ha chiamato a raccolta i sindaci del Capo di Leuca.
Si prova a fare quadrato, a rendere non solo politica ma anche “sociale”, partecipata dal basso, la mobilitazione del Salento. Lo aveva ribadito Mons. Angiuli solo qualche giorno fa: «La lettera che è stata predisposta intende essere un’espressione pubblica di una consapevolezza diffusa. Non vogliamo fare guerre di posizione, ma collaborare a una migliore valorizzazione della nostra terra, in un’ottica di convergenza».
In campo c’è la consulta delle aggregazioni laicali, che riunisce tutte le associazioni che ruotano attorno al mondo della Chiesa. Ma c’è anche ogni singola parrocchia del Basso Salento, che ha deciso di dar vita, nelle prossime settimane, a incontri, dibattiti, convegni sui rischi legati alle trivelle, argomento da inserire anche nei messaggi di Natale ai fedeli.
Ci si stringe a corte, insomma. E lo si fa proprio in vista del deposito delle osservazioni al Ministero dello Svluppo economico, entro il 21 e 22 dicembre quelle relative alle istanze della Global Med al largo di Leuca ed entro il 5 gennaio quelle riguardanti la richiesta della Schulmberger Italiana spa nel Golfo di Taranto. Un assalto senza fine a cui si è detto no in tanti modi diversi: attraverso il documento unanime firmato dai sindaci venerdì in Provincia; attraverso il corteo e convegno organizzato dal movimento No Triv domenica a Leuca.
Ora si passa alla fase conclusiva di questa prima parte di mobilitazione. Il 19 ci si rivedrà a Palazzo dei Celestini per mettere a punto la documentazione da inviare a Roma. E dovrà essere impeccabile.