Cronaca

Continuano le polemiche sulla gestione e trasparenza di Poste italiane

FRIGOLE- La gestione del personale delle Poste Italiane sta creando disagi sia ai cittadini, che lamentano gravi disservizi nel recapito postale, sia ai dipendenti, che denunciano poca trasparenza e comportamenti anti sindacali da parte della società partecipata.

Alcuni consiglieri di Forza Italia hanno invitato la Regione ad occuparsi della questione, contattando i vertici nazionali delle Poste “al fine di avere lumi e ripristinare un clima di opportuna serenità tra i lavoratori pugliesi”. Le criticità maggiori riguardano le province di Taranto e Brindisi: i sindacati riferiscono di un braccio di ferro continuo tra organizzazioni sindacali e società: quest’ultima tenta periodicamente di trasferire i dipendenti in altre Province e fino ad oggi non ci è riuscita proprio per le mobilitazioni sindacali avvenute. Oltre al tentativo di trasferimento coatto dei lavoratori, la società è sotto accusa perché non avrebbe rispettato gli standard di trasparenza sui criteri di assegnazione dei premi annuali dei dipendenti, assegni ad personam ed elargizioni una tantum. La questione, tra l’altro, è finita anche nel mirino di alcuni parlamentari che hanno presentato interrogazioni al governo nazionale. C’è preoccupazione per il futuro dei dipendenti.

A questo si aggiunge anche la vicenda di Frigole. La marina leccese è abbandonata d’inverno: qualcuno ha deciso nel 2012 che un nutrito numero di residenti leccesi non ha diritto all’ufficio postale. Il presidente del consiglio Comunale, Dino Pagliaro, è intenzionato a portare avanti la battaglia per la riapertura fino al Tar: la sua mozione sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale. In passato il Consiglio di Stato ha fatto riaprire l’ufficio postale di Avigliano in Basilicata. A settembre scorso è stata inviata una petizione, che contava 800 firme, contro la chiusura dell’ufficio leccese, appellandosi alla costituzione ma, ad oggi, nulla si è mosso. O meglio: Poste italiane ha risposto picche. Stesso copione quando ci si è rivolti all’Agcom. Quella di rivolgersi ai giudici amministrativi sembra la strada più veloce per ottenere il risultato sperato.

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