ROMA- Chi pensava che sarebbe stato il momento più alto di polemica in attesa della convention berlusconiana di sabato non aveva fatto ben i conti con la capacità politica del ragionamento postdemocristiano di Raffaele Fitto. Così come Berlusconi, Durante l’ufficio di presidenza di mercoledì, non ha polemizzato con Fitto anche questo ieri, non ha rotto ma tentato di indurre ad un ragionamento per recuperare, attraverso la proposta politica, un consenso elettorale. Ma lo fa in modoparticolarmente strumentale, non sfidando Berlusconi ma Salvini ribadendo, al leader di Arcore,Che l’attaccante non può venire dalla lega, ma da Forza Italia.
E come tenta di indurre a ciò l’ex presidente del consiglio? In due semplici modi: censurando le improvvisazioni, come dire ferma il cerchio magico, e tentando di Riaggregare una destra spaurita ed oscillante.come volesse dire, proprio Berlusconi, tu riesci a dialogare con i tuoi subalterni di cotte e forse con la lega io con il resto del fu popolo delle libertà.
Usa la platea del Tempio di Adriano come un varco comprovante questa volontà dicendo senza esplicitarlo: sono l’unico che ha unanimità tra i parlamentari della propria regione, infatti tutto presente il Salento ed il resto di Puglia, sono l’unico che attrae forzisti critici (in prima fila Daniele Capezzone, Maurizio Bianconi e Cinzia Bonfrisco) e sono l’unico che dialoga con i diseredati ed orfani della ex alleanza nazionale tanto da riuscire a portare Gianni Alemanno, Francesco Storace, Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Saverio Romano tutti ministri e uomini di punta della fu Gianfranco Fini.
In attesa della convention Varese, alternativa a quella romana di Berlusconi, Raffaele fitto da Roma ha lanciato la sfida non più alla leader Azzurro ma al suo candidato, Matteo Salvini almeno questo nelle ambizioni del Pugliese.
