LECCE- Si torna in tribunale per il processo italiano per la morte del giovane bancario leccese Simone Renda, trovato senza vita nel 2007 in una cella del carcere di Playa del Carmen, in Messico.
Nel processo celebrato nel 2010 in Messico, 3 persone sono state condannate per omicidio colposo ed abuso di potere.
Ma nel processo italiano gli imputati sono 8, accusati di omicidio e violazione dell’articolo 1 della Convenzione Onu contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli. 3 degli imputati messicani risultano irreperibili e per questo è stata spiccata una nuova notifica di avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il processo può comunque andare avanti.
Renda, 34 anni, durante una vacanza in messico fu arrestato per ubriachezza molesta. In carcere ebbe un malore ed un medico ordinò immediati accertamenti, a cui il bancario non fu mai sottoposto. Morì in cella, disidratato.