LECCE- La parola d’ordine era “Costituente Popolare” in 10 giorni. Nell’incontro romano con Quagliariello, per sbloccare la situazione, il segretario nazionale aveva chiesto un’accelerata che non è mai arrivata. Impossibile in clima elettorale procedere alla nascita del nuovo soggetto politico, per alcuni esponenti del Nuovo Centrodestra: “Ciò che non agevola è la concomitanza con le elezioni regionali, perché ci sono storie diverse e diverse estrazioni”- dicono. Poco male per i consiglieri regionali alfaniani, che sembrano avere tutti le idee chiare su dove posizionarsi: nel centrodestra, naturalmente, e con Schittulli. Per questo i coordinatori regionali incontrano nuovamente il segretario nazionale alfaniano: i tempi non sono stati rispettati e, a questo punto, bisogna capire se i vertici romani lasceranno le mani libere a quelli locali. Ferrarese non vuole arrendersi: lotta perché passi la linea pro Emiliano, anche se è sempre più isolato nel partito rispetto alle posizioni dei vertici pugliesi. “Non possiamo andare con i forzisti, che si alleano con la lega estremista, noi siamo moderati”- spiega.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Udc, che avrebbe già un accordo pronto con il segretario regionale Pd e che sulla Costituente Popolare esprime amarezza. “Non sappiamo che dire, regna il caos”- dichiara Salvatore Negro, capogruppo Udc. Massimo Cassano prova a edulcorare le diverse posizioni: “Credo che anche Ferrarese sappia che in Puglia non si può andare con Sel. Restiamo nel centrodestra”.
