Cronaca

Operazione Eclisse: in carcere altri due, all’appello manca solo Montinaro

LECCE- Sfuggiti alla cattura ma solo per poche ore, ed ora all’appello manca solo Antonio Alvari Montinaro. Ubaldo Leo Luigi è stato rintracciato martedì in tarda mattinata, mentre Yuri Zecca si è presentato spontaneamente. Non erano in casa all’alba, quando gli agenti della Squadra Mobile si sono presentati con l’ordinanza di cattura. E ora il cerchio si è quasi del tutto chiuso sui 35 arrestati nella maxi operazione contro la criminalità leccese della polizia. 

In carcere i gruppi emergenti e i loro capi, molti detenuti che con una fervida attività intrattenevano relazioni con l’esterno anche da dietro le sbarre. Ai vertici i soliti nomi: Nisi, ormai in declino, picchiato in carcere e senza più luogotenenti, molti passati nelle fila di Maurizio Briganti, il più forte. E poi il gruppo Vernel, quello dei Pepe, Gioele Greco, William Monaco, giovane e spietato. Era sempre lui, secondo la Dda e gli investigatori della Mobile a impugnare la calibro 7,65 che ha ripetutamente fatto fuoco su bar, negozi e pizzerie della città: il Bellini Caffè”, il “Good Look”, il “Caffè Carletto”, “La diavola” , “GLI ELETTRICI” , solo per citarne alcuni .

Che nel suicidio del giovane Luca Rollo di Cavallino ci fosse lo zampino dei personaggi che gli ruotavano attorno era stato chiaro sin dall’inizio. Le indagini hanno confermato l’ipotesi: per un debito di droga di 20mila euro era diventato un perseguitato, vessato, costretto persino ad intestarsi le schede telefoniche del clan. Aveva preferito la morte e si era impiccato nelle campagne alla periferia del suo paese.

Per quel suicidio, rispondono di morte come conseguenza di altro reato Adriano Barbetta e Salvatore Tarantino che agivano per conto di Gioele Greco, Daniele De Matteis e Yuri Zecca.

In carcere è finita anche Carmen Blago, moglie di Briganti. Ordinanze anche per i detenuti nel carcere di Padova Cristian PEPE e Ivan FIRENZE, che con dei pc portatili che in carcere dovrebbero essere privi dell’accesso internet, comunicavano invece con l’esterno grazie a delle chiavette fornite da qualcuno. Conversazioni preziose per gli inquirenti che le hanno intercettate, ma che hanno messo nei guai agenti della polizia penitenziaria sui quali si sta indagando.

Articoli correlati

Titoli di studio falsi: tra i 25 docenti indagati c’è un salentino

Redazione

ENI, ultimatum dallo SLAI COBAS: “Rispettare accordo entro il 26”

Redazione

Non si ferma all’alt, sfugge all’inseguimento e causa incidente

Redazione

Minacce nella campagna elettorale di Morciano: ordigno ad un avvocato

Redazione

Marò, bocciato il ricorso sulla giurisdizione

Redazione

Nascerà un mega ponte grazie a 4milioni e mezzo di finanziamento ma le strade di Lecce degne del Terzo Mondo

Redazione