TARANTO- Con lo stop al servizio di trasporto oncologico, tantissimi pazienti di Taranto e provincia hanno perso un servizio essenziale e 44 persone hanno perso il lavoro.
Uno di loro, uno degli autisti rimasti senza impiego, ora viene sfrattato. “Non pago l’affitto da gennaio, è normale che mi caccino di casa, ma il debito non l’ho accumulato per colpa mia”. È la denuncia di Alfonso Alfano, che abita con moglie e figlio invalidi al cento per cento. La famiglia sopravvive solo con quelle due pensioni. Qualcuno gli ha consigliato di far ricoverare in comunità moglie e figlio, ma il capofamiglia non ci sta: “Non possono separarci, distruggere un intero nucleo famigliare, per colpe che non sono le nostre”.
Il problema è a monte: la Asl di Taranto avrebbe dirottato alcune somme dei 650mila euro destinati al trasporto dei pazienti oncologici negli ospedali e nelle strutture sanitarie, verso altri progetti, come quello sulla SLA, impedendo, di fatto, la prosecuzione del servizio degli autisti, i quali hanno denunciato il fatto alla Regione Puglia, dichiarandolo illegittimo.