Cronaca

Case Magno: adeguamento canoni, quali criteri? La vicenda torna in Consiglio

LECCE- Il comune di Lecce decide di aggiornare i contratti di locazione delle case popolari adeguandoli dopo 30 anni. Si passa così dai circa 10 euro al mese ai 150 e anche più che gli inquilini dovranno pagare sottoscrivendo nuovi contratti. Molti inquilini si sono visti recapitare nei mesi scorsi i bollettini, la maggior parte riportano cifre diverse. E soprattutto , la richiesta non è pervenuta a tutti.
E allora, quali criteri sono stati utilizzati? Quali calcoli sono stati fatti per individuare le cifre?  E poi, all’adeguamento del canone, corrisponderà una ristrutturazione degli immobili, che, vedi Case Magno o Borgo S.Nicola, sono fatiscenti?

Chiedono chiarezza gli inquilini delle Case Magno per bocca dell’avvocato Carlo Mignone che li rappresenta. La vicenda, all’ordine del giorno nello scorso consiglio comunale, si è risolta in un nulla di fatto per mancanza del numero legale, e ora tornerà in assise lunedì prossimo.

In questi giorni gli inquilini hanno provocatoriamente chiesto il trasferimento delle case popolari comunali allo Iacp. In viale della Repubblica convivono le due realtà: da una parte gli immobili comunali, in stato di degrado, dall’altra i condomini dello Iacp, in buone condizioni.  Una disparità di trattamento che ai residenti non va proprio giù , un malcontento che si è manifestato proprio nell’aula consigliare, dove nella scorsa seduta, è mancato il numero legale.

Ma anche gli immobili dello Iacp non godono di buona salute. Alcuni di questi, ricadenti in zone particolarmente visibili della città, ad esempio lungo la strada per San Cataldo, sono rientrati in piani di recupero finanziati dalla regione, ma non per tutti è stato cosi. Di certo c’è che lo Iacp porta comunque avanti la manutenzione. Il comune di Lecce, sottolinea l’avvocato Mignone, non lo fa.  Diverse zone della città sono in stato di abbandono.

Anche lo Iacp ha i suoi problemi, e riguardano il pagamento dei servizi: acqua in primis, manutenzione dei condomini, i servizi come gli ascensori. Per anni l’istituto delle case popolari ha anticipato le somme e coperto i buchi. Ora non è piu cosi. I servizi mancano e l’acquedotto chiude i rubinetti. I ritardi si accumulano e il debito cresce ogni giorno di più.

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