CronacaPolitica

No triv: scontro Pd e Forza Italia, Mrs. Piconese: “No a primogeniture”. Gabellone e Pagliaro: “Ipocriti”

LECCE- Il no alla multinazionale americana spacca gli anti trivelle del Salento: per il segretario, Salvatore Piconese, la mobilitazione del PD è importante ma non basta. “Non ci interessano le primogeniture- spiega – più siamo meglio è”. Quasi come volesse rispondere al Movimento della Regione Salento che sottolinea, attraverso il Presidente Paolo Pagliaro, che quando quasi due anni fa sollevarono la minaccia nessuno capì la gravità.

Ma lo scontro non è solo su chi per primo capì o ora si aggrega. Per il segretario Piconese, “il Pd è coerente con una politica di sviluppo sostenibile tanto da indurlo, come primo atto della sua segreteria, ad essere presente anche a Melendugno per esprimere quasi un anno fa, a nome del PD salentino, un chiaro dissenso sulla localizzazione del TAP a San Foca”. Forse risponde anche a Sandro Frisullo che, proprio a Telerama, ha denunciato il silenzio del suo partito su Tap ma certamente, Piconese, replica a Pagliaro secondo il quale “il Pd è diventato un partito di lotta in Puglia e di governo a Roma”. “Un comportamento –aggiunge- a dir poco schizofrenico, e quel che è peggio è che hanno svenduto il territorio cercando di prendere in giro i cittadini organizzando manifestazioni a riguardo con buona pace degli accordi tra Renzi e le compagnie internazionali”.

Si unisce alle critiche per l’incoerenza tra il livello nazionale e quello locale del Pd anche Antonio Gabellone, che chiede ai democratici di uscire allo scoperto e aderisce con gli amministratori di Forza Italia al Sit-in di domenica mattina alle 9 organizzato dal Mrs a Leuca, “a cui ci uniscono –spiega il Presidente della Provincia- valori e sentimenti profondissimi e comuni su queste materie così delicate“. Per il presidente della Provincia di Lecce nel partito guidato da Renzi c’è “una costante contraddizione: quella per cui, a Roma e nei lavori parlamentari, si prende una posizione votando ogni genere di provvedimento imposto dalle linee politiche nazionali del PD e poi, sui territori, si va a raccontare versioni opposte tentando di carpire la buona fede dei salentini”.

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