Cronaca

Gli americani vogliono il petrolio di Leuca: meno di 2 mesi per opporsi

LEUCA- Cosa c’entra Leuca con le trivelle? C’entra. La società statunitense Global Med Llc ha presentato istanza per ricercare petrolio proprio a largo di Santa Maria di Leuca, ad appena 26 miglia dalla costa. Lo ha fatto il 22 ottobre scorso. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato l’istruttoria proprio nelle scorse ore.
I documenti depositati sono oltre una decina. E il corposo studio di impatto ambientale svela i dettagli: il permesso di ricerca in mare di idrocarburi è denominato “d 90 F.R-.GM” e il progetto presentato chiede di avviare un’indagine geofisica nell’area dell’istanza. I numeri sono da capogiro: l’esplorazione riguarderà una fetta di mar Ionio Settentrionale ampia 749,1 km2 e si prevede “l’acquisizione di circa 153 km di linee sismiche 2D mediante tecnologia air-gun ed un eventuale rilievo geofisico 3D”.

Cosa significa? Che si chiede che in quel tratto di mare si chiede di cercare petrolio attraverso la tecnica che prevede spari forti e continui di aria compressa che, ogni 5 o 10 minuti, mandano onde riflesse da cui estrapolare i dati sulla composizione del fondale marino. Lì la profondità raggiunge i 1.200 metri sotto il livello del mare

Un agguato per il Salento. E, in fondo, sono gli stessi dati presentati dalla società a dirlo: è vero che lo specchio acqueo interessato non rientra in alcun sito di importanza comunitaria, ma è a pochissima distanza da questi: appena 13,9 miglia dal Parco regionale Otranto-Leuca, a 13,6 miglia dal Sic Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Ristola, a 17,8 dal Parco Litorale di Ugento e a 24,6 da quello di Gallipoli. Come si vede – e lo ammette la stessa società americana – “sono localizzati ad una distanza minima dall’area in istanza”, poiché si supera di un pelo la fascia di tutela di 12 miglia nautiche.

La Global Med, che già ha interessi petroliferi in Nuova Zelanda, Marocco, Cina, Belize e Sud Africa, ci prova anche nel Mediterraneo. E non è un caso che cominci da Leuca a cercare l’oro nero, dopo gli studi che confermano la possibilità di giacimenti petroliferi nelle nostre acque. Le istanze sono state recapitate a 19 Comuni del Basso Salento in questi giorni. Il tempo per presentare le osservazioni ufficiali scade il 21 dicembre prossimo. Meno di due mesi per opporsi al progetto trivelle di una società che ha alle spalle il più grande colosso minerario del mondo, l’inglese Bhp Billiton.

Tiziana Colluto

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