Cronaca

Troppi rifiuti, poca differenziata: Lecce rincorre Brindisi e Bari

LECCE- Non si riesce a sfondare, per il momento, il tetto del 22,55 per cento, dato di giugno, e la raccolta differenziata ancora al lumicino si conferma per Lecce una bestia nera: la città continua a inseguire la vicina Brindisi, tra i migliori capoluoghi in Puglia, tanto che nel mese di settembre è volata al 36,55 per cento. Non solo, è dietro anche a Bari, che ha una media del 27, 58 per cento, e alle città della Bat.
È la fotografia restituita dai dati del portale “rifiuti e bonifica” della Regione Puglia, le autocertificazioni comunali che mese per mese chiariscono l’andamento della raccolta di rifiuti solidi urbani nelle città.

I dati dei mesi estivi non sono stati ancora inseriti, ma dall’Ufficio ambiente di Palazzo Carafa il dirigente Fernando Bonocuore conferma che le percentuali restano all’incirca le stesse, probabilmente con un ritocco al rialzo di un punto, in base ai dati ancora grezzi appena ricevuti dalle due aziende che effettuano la raccolta, Axa ed Ecotecnica. La media annuale, per quanto sia stato un crescendo da gennaio ad ora, resta misera: il 17,2 per cento. Lecce è più avanti solo di Taranto, che ha una media dell’11,61 per cento, e di Foggia, inchiodata al 6.5 per cento. Magrissima consolazione, a conti fatti.

Anche perché il rovescio della medaglia c’è tutto ed è tutt’altro che felice: continuiamo a detenere il primato negativo per l’elevata produzione di rifiuti, oltre 51 chili a testa ogni mese. Colpa solo del porta a porta che non parte? No, è questo il dato che ribadisce che la strada da percorrere per l’educazione alla minore produzione di scarti è tutta in salita.

Per il potenziamento del servizio, invece, nelle previsioni più ottimistiche si dovrà attendere gennaio, per districare il pasticcio della gara d’appalto da 122 milioni di euro: il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittimo l’affidamento all’ati Axa-Ecotecnica, riammettendo Monteco, che per l’Avvocatura, invece, deve essere comunque esclusa. Un cortocircuito burocratico che si gioca sui pareri contrastanti dei legali e a cui Palazzo Carafa deve porre fine se non vuole continuare a indossare la maglia grigia, se non nera, tra i capoluoghi di provincia.

Articoli correlati

Botte a tre bimbi, che finiscono al pronto soccorso: sospesa una maestra a Nardò

Redazione

21 pakistani sbarcano a Leuca, rintracciati

Redazione

La spaccata e l’esplosione: furto in banca

Redazione

Arrivi e partenze, nel Salento si vola sempre di più

Redazione

Rapinatori armati in casa: terrore per una famiglia di Merine

Redazione

Avvocati, parte la protesta

Redazione