LECCE- Toghe in mano, magistrati ed avvocati in strada a causa di un allarme bomba nel tribunale di Lecce. L’allarme è scattato poco dopo le 10, quando tre telefonate anonime, giunte in questura a Bari, hanno fatto scattare le indagini. Attività interrotta, dunque, per gli operatori della giustizia, costretti in strada per ore, dopo l’annuncio dell’imminente esplosione di un ordigno.
Sul posto sono giunti gli artificieri e gli agenti della Digos, che hanno provveduto a far evacuare la sede ed hanno dovuto lavorare alcune ore prima di riportare la situazione alla normalità. I controlli degli investigatori hanno interessato sia lo scantinato sia tutti i cinque piani dello stabile. Nessun ordigno o oggetto sospetto è stato ritrovato.
I primi accertamenti hanno dato esito negativo. Il Tribunale penale e sede della Procura di Lecce, a gremito di magistrati, avvocati e personale amministrativo- e’ stato sgomberato al fine di consentire agli artificieri di verificare l’eventuale presenza della bomba. Visto l’esito negativo non si esclude che l’allarme sia stato lanciato da un mitomane o per un semplice scherzo, ma , ovviamente, le indagini sono in corso a 360 gradi
Gli investigatori sono al lavoro anche a Bari per cercare di risalire alla persona che ha effettuato le tre telefonate. E sulla vicenda interviene il segretario generale della Confsal – Unsa Massimo Battaglia. “Troppo vulnerabile la porta carraia di Viale de pietro, anche il regime dell’accesso ai parcheggi interni da parte di estranei agli uffici giudiziari e alle forze dell’ordine andrebbe rivisto. Anche se questa volta, a differenza di precedenti episodi, è stata favorita l’evacuazione, questa non è sembrata organizzata e sistematica.
Nel frattempo, a distanza di qualche ora, è giunto l’allarme bomba anche al liceo scientifico Banzi di Lecce. Evacuati gli studenti.
