BARI- L’assessore Fabrizio Nardoni replica alle accuse del consigliere Mazzei: “Sto valutando con i miei avvocati in quali sedi sia più opportuno difendermi da questi attacchi violenti e immotivati che gettano fango su di me e sulla mia famiglia”.
“Sono in politica da pochi mesi ma sono pronto a confrontarmi pubblicamente su temi politici che attengono l’assessorato che mi onoro di rappresentare, su tutto il resto non permetterò, nome a gente che fa politica di professione che ha ricoperto ruoli di rilievo, che ha amministrato per anni la regione, i comuni le province, che ha seduto in Parlamento Europeo senza lasciare traccia o memoria del suo operato e che ha contribuito a formare quel sentimento di antipolitica che oggi prova la gente comune, di infangare il mio”.
“Sino al giorno prima di diventare assessore ho fatto l’imprenditore dando occupazione ai miei dipendenti. A me sembra normale che le mie aziende partecipassero a bandi pubblici e se li aggiudicassero secondo le regole della concorrenza ed in assoluta trasparenza. L’appalto cui si riferisce Mazzei -continua- è stato bandito dal consorzio di Arneo, e non di Ugento, nel settembre del 2012 ed i termini per la presentazione delle offerte sono scaduti nel novembre del 2012. Dopo il normale iter di valutazione dei progetti l’aggiudicazione provvisoria è avvenuta il 13 febbraio 2013.
“Appena ho saputo della nomina ad assessore ho venduto le quote che possedevo nelle società, e cosi ha fatto mio padre, con atto pubblico sottoscritto il 2 aprile 2013, tanto che il contratto di appalto a cui si riferisce il consigliere di opposizione è stato sottoscritto dagli acquirenti in data 26 luglio 2013…Mi chiedo e chiedo allora -conclude Nardoni- perché Mazzei non ha pensato di appurare tutto questo prima di cimentarsi nell’ennesima polemica sterile e diffamatoria? E ancora, cosa avrebbe fatto Mazzei al mio posto, più di quanto ho fatto io spogliandomi di patrimonio e conflitto di interesse?”