LECCE- Lunedì, alle 10:30, si riunirà il nuovo tavolo del centrodestra, per cercare di stabilire una volta per tutte il perimetro della coalizione e i tempi entro i quali decidere.
Il coordinatore Amoruso ha spiegato che una volta fatta chiarezza sulla squadra in campo si cercherà di lavorare all’accordo su un nome, anche se le primarie non sono un’ipotesi archiviata definitivamente: c’è una parte dei forzisti che lotta tenacemente per celebrarle. La mossa degli alfaniani, però, potrebbe rivelarsi determinante per mandare le consultazioni della base in cantina.
Il Nuovo Centrodestra ha chiarito la sua posizione: sì a Schittulli, ma no alle primarie. La candidatura dell’oncologo ne esce rafforzata, anche perché può contare sull’appoggio di buona parte dei movimenti alleati, inclusi Fratelli d’Italia. Ciononostante, gli alfaniani si riservano di sfoderare un’altra ipotesi di candidatura unitaria, quella di Mario Mauro, ex ministro della Difesa, che milita nei Popolari: un nome di peso, che però dovrebbe incontrare il consenso di tutti.
Molto più facile l’accordo sul presidente della Lilt, che in queste ore si sta già accapigliando con Michele Emiliano: il segretario regionale del Pd lo accusa di utilizzare la campagna per la prevenzione del cancro per farsi pubblicità, ma lui risponde che ottobre è il periodo della prevenzione e che basta informarsi per capirlo. Poco chiara, invece, la posizione dell’Udc, che pur avendo chiuso una primo accordo con Emiliano, continua a sedersi al tavolo del centrodestra.
“Non ci fidiamo di Berlusconi – ha spiegato il capogruppo regionale Negro – visto come ha sparigliato le carte facendoci fuori in altre parti d’Italia”. Insomma, Ncd e Udc rischiano di correre anche alle regionali divisi: la Costituente Popolare non decolla in Puglia. Sono gli stessi vertici alfaniani ad ammetterlo. “Per ora c’è solo un intergruppo parlamentare a lavoro: la federazione è un progetto di lungo periodo”- confermano alcuni dirigenti.
