BARI-A rischio 12 milioni di euro disponibili per l’adeguamento delle strutture trasfusionali. Le Asl non si sarebbero attivate nei tempi previsti
La situazione mette a rischio l’intera assistenza sanitaria in Puglia ed in provincia di Lecce: il rischio, se così fosse, è che in tutta la regione potrebbero esistere solo due centri trasfusionali a Tricase ed a San Giovanni Rotondo e le conseguenze potrebbero essere devastanti per l’intera assistenza sanitaria.
La promessa da parte dei direttori generali e dell’Assessore regionale alla sanità Donato Pentassugflia ai presidenti delle associazioni che si occupano della raccolta di sangue come l’avis, Cives, Fratres e Fidas era quella di presentare dei piani di spesa entro i primi giorni del mese di ottobre per poter adeguare le strutture pugliesi e salentine.
Nelle scorse ore l’audizione in commissione a Bari per l’ascolto delle voci dei rappresentati. La posizione delle associazioni è chiara.
Mercoledì a Bari nel pomeriggio si terrà un nuovo incontro per valutare le iniziative da intraprendere e pianificare una strategia.
La situazione è delicata, la richiesta è quella che si chieda la proroga del termine del 31 dicembre per la spesa dei fondi FESR disponibili per l’accreditamento delle strutture.