CronacaPolitica

Piano ospedaliero con sorpresa: sì al punto nascita a Copertino, no a Scorrano

LECCE- Non 40 ma 29 posti letto complessivi in meno; non il punto nascita di Copertino ma quello di Scorrano da depennare, assieme a quello di Gallipoli; terapia intensiva da attivare in tutti gli ospedali, compresi quelli finora carenti, con dieci posti letto in più.

L’effetto sorpresa non è mancato mentre l’assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassuglia, ha esposto ufficialmente il nuovo Piano di riordino alla platea di sindaci, consiglieri regionali e sindacati. Giornalisti, invece, alla porta. I malumori non sono mancati, legati soprattutto a quanto del vecchio Piano sia rimasto ancora al palo. A farsene portavoce il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Pentassuglia, però, tira dritto e, anzi, sottolinea l’apertura che proviene più dalle opposizioni che dalla sua stessa parte politica.

Quella in mattinata presso il polo didattico del vecchio Fazzi è la prima tappa a Lecce per l’assessore. Il 27 ottobre tornerà a raccogliere i pareri del territorio sulla proposta esposta, che prevede anche il rafforzamento delle Lungodegenze (+28 pl), reparto che sarà attivato a Galatina (20 pl) e implementato a Gallipoli (da 16 a 28 pl); di Oncologia, con 3 posti letto in più a Casarano; di Unità coronarica e riabilitazione cardiologica. Le sforbiciate, invece, interesseranno Cardiologia (-22 pl), Chirurgia generale (-8), Medicina (-12), Ortopedia (- 8pl), Ostetricia (-6 pl).

La nuova geografia, com’era già risaputo, riattiva le strutture dismesse, riconvertite in Rsa o unità di digenza territoriale. Sugli ospedali per acuti, azzera l’Ortopedia di Galatina e la implementa a Copertino. Entrambi perdono 8 posti per ciascuno di Ostetricia. Ortopedia stralciata anche da Casarano, che la cede a Gallipoli, dove sarà creato il Trauma Center. La mazzata la riceve Scorrano, nosocomio finora considerato al “riparo” dai tagli, ma che invece perderà 34 posti letto e completamente l’Ostetricia e la Neonatologia, al contrario di quanto la stessa Asl aveva ipotizzato.

Dunque, finché non sarà attivo il futuro ospedale di Melpignano, per il momento solo sulla carta, a rimanere sguarnito sarà l’intero arco adriatico, per stessa ammissione dei vertici Asl.

 

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