Politica

Regionali: il centrodestra aspetta il coniglio, il centrosinistra con le primarie regolerà i conti nel e con il Pd

LECCE- Potrebbe esser il tavolo dei partiti del centrodestra, anche se a riflettere sul dibattito dovrebbe chiamarsi banchetto, ad individuare il candidato Presidente per le prossime elezioni regionali pur essendoci una forte voglia di Primarie. Troppi confronti, molte ipotesi, due nomi già ufficiali, il consigliere regionale Marmo ed il Presidente della Provincia di Bari Schittulli ma anche il giornalista del Tg1 Giorgino. Una partita ancora aperta che in Puglia si chiuderà con il film già visto: le indicazioni berlusconiane e le volontà fittiane. Cinque anni fa ebbe la meglio la volontà magliese ma vinse per la seconda volta l’uomo di Sel, oggi un centrodestra impaurito potrebbe far uscire dal cilindro il famoso coniglio ma per molti ciò non sarà facile.

Se l’ex popolo delle libertà sa di non sapere, magari sperando nella discesa in campo di Fitto se l’onda nazionale dovesse nuovamente assopirsi intorno a Berlusconi, dall’altra parte, nel centrosinistra, i conigli sono troppi e si danno reciprocamente la caccia.

Le primarie non rappresenteranno solo l’occasione per l’individuazione del successore di Vendola ma principalmente un duro regolamento dei conti tra chi dovrà comandare nel Pd. L’esito delle provinciali tarantine hanno acuito lo scontro tra Salento e Puglia, tra Bari e Lecce-Brindisi e Taranto. Emiliano cerca di far l’asso piglia tutto e fa incavolare il Pd pelilliano, quello che si rifà al parlamentare ionico, a Brindisi la segreteria Bruno non si esprime attendendo l’imput di Renzi ed a Lecce gli anti emiliano, vedi il consigliere ma già segretario pugliese Blasi, sceglie Minervini nel silenzio della vice presidente della giunta regionale Loredana Capone.

Un’altra verità, dentro il Pd, è l’insofferenza alla politica aspirapolvere dell’ex Sindaco di Bari: per molti, con lui, molti uomini discutibili provenienti anche dal centro destra e dalla vecchia Dc. Stefano, il candidato vendoliano, guarda divertito sperando che per silurare Emiliano qualcuno scelga lui convinto che l’ulteriore calo elettorale di Sel, lo possa spingere dopo le regionali nel Pd tanto che, Stefano stesso, è il primo a dire di non esser uomo di Sinistra Ecologia e Libertà ma solo un libero, ecologico ed amico di Vendola come affermare:“se sceglierò il Pd non ditemi che cambio ancora casacca, provenendo, Stefano, dalla Margherita dell’ex Dc Lorenzo Ria”.

Primarie per l’individuazione del Candidato Presidente ma anche per gli equilibri che determineranno la futura segreteria regionale del PD, oggi Partito Deflagrato cioè: improvvisamente scoppiettante…

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