TARANTO- Il prossimo 14 novembre, davanti alla corte d’Assise d’Appello presieduta dal giudice Rosa Patrizia Sinisi, avrà inizio il processo di secondo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010.
Per l’omicidio e il sequestro di persona della minore, il 20 aprile del 2013, la corte d’Assise di Taranto ha condannato all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima. Per entrambe i termini di custodia cautelare scadranno il 20 gennaio 2015.
Lo scorso 30 giugno i giudici della prima sezione penale hanno respinto il ricorso degli avvocati di Sabrina che ne chiedevano la scarcerazione. Una richiesta negata in quanto i giudici la ritengo ancora pericolosa e capace di fuggire. Ma soprattutto, e’ ritenuta in grado di condizionare il padre, Michele Misseri , zio della vittima, condannato a sua volta ad otto anni , con l’accusa di soppressione di cadavere.
Condannati invece a sei anni, Carmine Misseri e Cosimo Cosma (poi deceduto), fratello e nipote di Michele Misseri, accusati di aver aiutato Michele Misseri a nascondere il cadavere in un pozzo.