BARI- Quest’anno più di ogni altro anno, sarà una Fiera del Levante ad alta tensione. Politica e istituzionale. La cerimonia inaugurale prevista per la prima volta nel pomeriggio, sarà terreno di scontro per vari motivi.
Il primo è per i problemi che affliggono il territorio e che inevitabilmente esploderanno alla presenza del premier Matteo Renzi al quale è affidato come da tradizione, oltre al taglio del nastro, il discorso programmatico del governo.
I sindaci NO TAP son pronti a sventolare le delibere consiliari con i quali hanno detto il loro no al gasdotto della Tap a Melendugno. E saranno affiancati dai lavoratori dell’Ilva che hanno indetto 24 ore di sciopero per marciare anche loro su Bari. Il motivo è che “nonostante l’impegno di tre governi di fila, ad oggi il risultato è lo stesso – scrivono nel volantino della Usb – ambiente devastato, salute rubata e ora senza anche il lavoro.
I lavoratori dell’appalto infatti non percepiscono stipendio da tempo e il loro posto è sempre più a rischio. Attendono risposte dalle istituzioni, dalla politica che, a sua volta, è prona a vivere, in un periodo caldo con quello delle elezioni regionali alle porte, un giornata di fuoco.
Francesco Schittulli, Nichi Vedola, Matteo Renzi, più che da presidenti, si parleranno da candidati e leader di partiti oppositori in campagna elettorale. E c’è chi assicura che non saranno discorsi solo istituzionali. Alle 17, circa, tutti a casa. Renzi prima di fuggire a Monopoli potrebbe concedersi un giro tra gli stand, soprattutto perché aperti al pubblico.