SAN CATALDO- I carabinieri della Scientifica di Lecce e Bari, sono riusciti ad isolare, grazie anche all’impiego di mezzi e tecnologie di ultima generazione le impronte digitali degli autori del clamoroso furto di armi e munizioni, commesso tra il 13 ed il 14 luglio scorsi nella stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo.
Quella notte, ignoti, dopo aver divelto la grata di una finestra si sono introdotti nei locali della caserma e con l’utilizzo della fiamma ossidrica hanno aperto la cassaforte, asportando, tra le altre cose, due mitragliatori beretta M 12 in dotazione agli agenti del corpo forestale dello stato, 4 serbatoi con 200 cartucce, una placca di polizia giudiziaria ed un giubbotto antiproiettile.
Le impronte sono state trovate sul luogo del delitto, anche all’interno dell’armeria, sono idonee ad essere comparate ed utili per scoprire gli autori del furto. Gli accertamenti finora eseguiti, hanno, infatti, stabilito che non appartengono agli agenti del Corpo Forestale. La svolta, definitiva, nelle indagini, dunque, potrebbe esserci a breve. Già pochi giorni dopo il furto i carabinieri avevano iscritto un uomo sul registro degli indagati.
Un altro elemento che potrebbe rivelare l’identità degli autori è costituito dalla presenza di tracce di sangue, trovate dagli investigatori sempre sulla scena del crimine, utili per estrarre il DNA che sarà sovrapposto con quello dei sospettati .
Proseguono, serrate, dunque, le indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica e del Pubblico Ministero Carducci, anche per recuperare le armi.