Politica

Cassano: “Ncd con Fi e senza primarie. Berlusconi d’accordo, Fitto parli con lui”

BARI-Sembra che qualche nube inizi a diradarsi nei cieli del centrodestra, dove Massimo Cassano, coordinatore pugliese degli alfaniani, non lascia spazio a dubbi: “Nuovo Centrodestra sta chiudendo un accordo nazionale con Forza Italia. Supereremo definitivamente l’ipotesi delle primarie in chiave regionali: così Berlusconi ci sta consentendo di stare convintamente al fianco di Forza Italia nello schieramento moderato. Se Fitto non ci dovesse stare – ammonisce l’esponente degli alfaniani – dovrebbe chiarirsi personalmente con Berlusconi.
Non abbiamo mai avuto dubbi sulla nostra collocazione – continua -, i nodi erano dettati dalla mancanza di interlocutori e il direttorio composto da Forza Italia in proiezione regionali (formato da Verdini, Toti, Matteoli, Brunetta, Romani) ha sbloccato l’impasse e ci ha finalmente permesso di capire con chi dovessimo parlare. Al momento non vediamo fuoriclasse in campo – conclude Cassano – e un nome proveniente dalla società civile, molto autorevole, potrebbe essere utile“.

Ma primarie-primarie-primarie resta il motto di entrambi gli schieramenti, la chiave per selezionare i candidati che alle regionali di marzo si contenderanno lo scettro del dopo-Vendola. Le date sono definite, i partecipanti quasi, la celebrazione effettiva – evidentemente – tutta da confermare: il 23 novembre dovrebbe (o doveva) essere il turno del centrodestra, con il vice presidente del Consiglio regionale, Nino Marmo, ufficialmente in campo e l’ormai nota disponibilità a prendere parte alla consultazione espressa dall’ex presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli (e restano le possibili opzioni dei sindaci di Monopoli e di Andria, Romani e Giorgino).

Una settimana dopo toccherebbe al centrosinistra – qui sembrerebbero esserci poche incertezze – con i 3 nomi ai nastri di partenza – Emiliano, Minervini e Stefàno – che se la danno di santa ragione apparentemente certi che le primarie del 30 novembre non possano essere cancellate con un tratto di penna.

All’ostilità di Berlusconi per le consultazioni di base fa eco, rispetto allo scenario pugliese, quella di Renzi che in questa fase in qualche modo sta subendo il rombo della macchina organizzativa delle primarie, su di giri anche e soprattutto per l’attivismo di Emiliano che non vede l’ora di mettersi in tasca il risultato delle consultazioni intermedie e di puntare dritto alla conquista della poltrona più alta della Regione; ma il premier gigliato non rema per il ricorso allo strumento di selezione, anche per i recenti trascorsi – non semplici – con Emiliano e per la tentazione mai davvero accantonata di affidare i gradi di candidato – senza obbligarlo al passaggio dalle forche caudine delle primarie – all’imprenditore di Monopoli Vito Pertosa. Un interrogativo allora è d’obbligo: gli elettori di centrosinistra dovranno davver o mettersi in fila ai seggi il 30 novembre prossimo o il presidente del Consiglio scompaginerà completamente i piani dei vertici pugliesi?

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