Politica

Il Pd non decide e si affida alle primarie

LECCE- Anche nel Pd è guerra aperta per la scelta del candidato alla Presidenza della Provincia. La segreteria ha convocato sindaci e amministratori per dire l’ultima parola, ma il clima è diventato incandescente. La riunione è stata concitata e ricca di colpi di scena. Proprio quando i nomi, dopo vari incontri, erano diventati due, Manera e Zacheo, gli autoconvocati hanno presentato un ordine del giorno per chiedere, maggiore coinvolgimento, subito dopo la relazione di Piconese che apriva la discussione.

Tre le richieste della minoranza: convocazione del tavolo permanente di coalizione, fissazione della data per una convention in cui si discuta il progetto della Provincia e metodo collegiale e condiviso per fare una lista forte e rappresentativa di tutte le posizioni presenti nel partito. A sorpresa il segretario provinciale, dopo questa richiesta, ha deciso di puntare sulla primarie interne, cioè limitate solo agli iscritti del Pd. Un colpo di scena che in un primo momento ha entusiasmato la minoranza, che però poi è tornata a litigare, perché chiedeva l’apertura delle consultazioni anche agli amministratori non tesserati.

Una bagarre che ha portato a un nuovo colpo di scena: l’intervento di Abaterusso, che ha chiesto di inserire tra i votanti alle primarie anche i componenti dell’assemblea. Duri gli interventi di Zacheo e di altri esponenti democratici in un clima da “battaglia congressuale senza esclusione di colpi”. Per Rampino, concedendo le primarie prevale la linea del buonsenso, ma c’è il rammarico di non aver aperto anche agli amministratori non tesserati. Le primarie dovrebbero tenersi nei prossimi 7 giorni: potranno candidarsi i sindaci che resteranno in carica altri 18 mesi. Manera e Zacheo restano in campo, ma si candiderà anche qualche altro sindaco.

Intanto l’Udc osserva le evoluzioni. Ruggeri appoggia la linea dei vertici nazionali: le eventuali alleanze chiuse a Roma varranno anche per la Puglia. Per quanto riguarda le elezioni della Provincia di Lecce, il coordinatore regionale centrista, però, sperava nella concessione da parte del Pd della presidenza a Luciano Cariddi. “Le nuove Province sono enti secondo livello e perciò deve essere rappresentato tutto il territorio”, ha spiegato il rappresentate provinciale Udc – “A nostro parere occorre aprire un tavolo e vedere se ci sono le condizioni per una lista unica perché è bene che vengano rappresentate tutte le forze politiche, anche quelle delle liste della società civile particolarmente presenti nei piccoli Comuni. Sulla figura più idonea a rappresentare il territorio si deve aprire un confronto politico e far prevalere quella figura carismatica e competente in grado di aggregare le varie forze politiche”.

Articoli correlati

Pagamento Tari, Rotundo: “Oltre il danno la beffa. Il Comune sollecita anche Casalabate ceduta nel 2012”

Redazione

Morciano (PD): a Lecce alleanza con i 5 Stelle ma senza veti sui nomi

Redazione

Legge sui piccoli Comuni, così cambierà la vita per 41 centri leccesi

Redazione

Dimissioni Sindaca Brindisi, l’opposizione compatta verso lo scioglimento del Consiglio

Redazione

Ruggeri:dopo le scuse del Pd in diretta, subito un tavolo della coalizione

Redazione

Insetto nel piatto a scuola: è di provenienza ambientale. Si aspettano altre analisi

Redazione