CronacaPolitica

TAP: dopo il via libero romano, la lotta si sposta in fase di autorizzazione unica

SAN FOCA- Sono bastate due mosse per far diventare ancora più concreta la possibilità di realizzare il gasdotto nel sito di San Foca: il nulla osta tecnico della Commissione nazionale di Valutazione di Impatto ambientale e la benedizione di Matteo Renzi, che ha inserito il progetto di Tap tra le opere la cui realizzazione verrà accelerata anche grazie allo “Sblocca Italia”. In settimana, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti firmerà il decreto che darà il via libera alla realizzazione dell’opera.

Per gli oppositori della grande opera non è rimasto altro da fare se non combattere nella fase dell’Autorizzazione Unica. I no tap chiedono un atteggiamento fermo da parte della Regione, un no chiaro e forte. In questa nuova fase che si aprirà, coordinata dal Ministero dello Sviluppo Economico, tutti gli enti, compresa la Regione Puglia, dovranno esprimere il loro parere. Sarà lo scontro definitivo. Due comitati tecnici, uno regionale e l’altro nazionale, sono arrivati a decisioni contrastanti, ma da Roma c’è solo voglia di accelerare. E nemmeno i responsabili di Tap hanno voglia di perdere altro tempo. “Quando la Regione si è impegnata, nel giugno 2013, a convocare un tavolo di confronto per studiare ipotesi alternative, eravamo entusiasti- spiega il responsabile Tap, Giampaolo Russo – ma quel tavolo non è mai stato convocato.

La nostra disponibilità rimane la stessa a cercare un sito alternativo, ma andare da un’altra parte significa perdere un altro anno e mezzo e mi sembra troppo penalizzante rifare nuovamente la Via e ricominciare con tutto l’iter”. Per Russo nessuna bomba sotto la spiaggia, come dice la Lezzi, nessun impatto sull’ambiente, nemmeno dal punto di vista visivo. L’impianto dovrebbe nascere a un chilometro dalla città di Melendugno e a più di 8 chilometri dalla città. Per i comitati No Tap e per tanti amministratori e cittadini, che in questi mesi hanno fatto sentire la loro voce, si tratta di uno sfregio al territorio.

C’è molta determinazione e rabbia per non essere stati ascoltati a Roma. Marco Potì, sindaco di Melendugno, chiede rispetto per la volontà dei cittadini che vivono sul territorio Salentino e promette battaglia legale: “Siamo in attesa della pubblicazione del testo della Via per valutare eventuali azioni legali da intraprendere: bisogna capire come muoversi”- spiega. E la battaglia diventa anche politica, visto che Renzi è il leader nazionale del Pd. Il sindaco di Melendugno ha già aperto il fuoco amico su Facebook, invitando tutti a manifestare il proprio dissenso sul profilo Twitter del premier e lanciando il suo slogan: “Matteo, cambia verso! Noi no Tap!”.

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