Sanità

Sanità in affanno, è certo: 201 nuove assunzioni nella Asl di Lecce

LECCE- Dopo la doccia fredda delle pochissime assunzioni deliberate in primavera, la Regione Puglia dà il via libera al nuovo personale nelle Asl. La proposta di delibera è pronta per essere licenziata e pubblicata la prossima settimana. Nell’azienda leccese, ormai è certo, è previsto l’arrivo di 201 operatori nel biennio 2014-2015. Per 161 posti, potranno partire da subito i concorsi; per altri 40, invece, è necessario incassare le specifiche autorizzazioni. Tutti contratti a tempo indeterminato, ai cui bandi potrà partecipare il personale precario attualmente già in forze, liberando posti per eventuali altri ingressi a tempo determinato.

Ma sono molti o sono pochi? Di certo, i numeri nudi e crudi dicono che quella di via Miglietta sarà l’azienda in cui si assumerà di meno rispetto alle altre. A Bari è previsto che le nuove unità saranno 383, a fronte di una spesa di oltre 29 milioni di euro; a Brindisi, 264 per un ammontare di poco più di 17 milioni di euro; nella Bat, i contratti saranno 268; poco meno a Foggia, 230; mentre Taranto sarà la seconda per i maggiori rinforzi: con una spesa di 20.455.000 euro, saranno finanziate 352 nuove leve, tra cui quasi un terzo sarà Oss e, sul fronte medico, saranno assunti, tra gli altri, dieci ginecologi, dieci anestesisti, 4 cardiologi, mentre ben 30 saranno i collaboratori amministrativi.

A Lecce, si diceva, i contratti a tempo indeterminato saranno 201, per una spesa complessiva nel biennio di 13.291.000 euro. Non è un mistero, in verità, che questa sia la Asl in cui più è alto il numero di operatori in relazione al numero dei residenti, rapporto che, tuttavia, molto è dimagrito negli ultimi anni a causa del blocco del turn over.

Ad ogni modo, la boccata d’ossigeno c’è, per quanto, probabilmente, sia al di sotto delle aspettative: 84 nuovi operatori socio sanitari, di cui 68 subito; 45 infermieri, di cui 35 già autorizzati; 51 dirigenti medici e veterinari. In questo caso, come rovescio della medaglia, diventano evidenti le falle croniche dell’attuale sistema sanitario: 17 camici bianchi, di cui 10 nell’immediato, sono destinati al Pronto soccorso, per l’accettazione e chirurgia d’urgenza; 5 alla Psichiatria; 4 all’area oncologica; 3 a quella di Nefrologia e altrettanti per la Pediatria. Previsto anche che, con due medici ciascuno, vengano rimpinguate le branche di Radioterapia, Medicina Legale, Medicina Nucleare, Anestesia.

Tra le figure apicali, saranno coperti 18 incarichi di vertice, tra Gastroenterologia, Neuropsichiatria e Chirurgia infantile, Anestesia, e tre distretti sociosanitari al momento precari

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