PADOVA- Sarebbe stato picchiato da alcuni detenuti qualche giorno prima di suicidarsi. Ci sono otto nuovi indagati, sei detenuti e due agenti di custodia, nell’intricata vicenda, che ruota attorno al suicidio di Giovanni Pucci, il 44enne omicida della dottoressa di Gagliano del Capo, Maria Monteduro, che stava scontando la sua pena nel carcere “I due Palazzi” di Padova. A confessarlo al Pm sarebbe stato lo stesso Pucci, durante il suo ultimo interrogatorio in merito all’inchiesta “Apache”, che riguardava un giro di droga, telefoni e materiale pornografico all’interno della struttura carceraria e che coinvolgerebbe agenti e detenuti. Lo scorso 8 luglio l’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di padova, ha portato all’arresto di sei guardie carcerarie e di un avvocato.
Stando alle parole dell’elettricista salentino, sarebbe stato picchiato da alcuni detenuti su mandato degli agenti penitenziari, perchè avrebbe manifestato l’intenzione di uscire da quel giro. Pucci, infatti, che di giorno poteva uscire, aveva il compito di consegnare la droga in carcere. L’intenzione di tirarsi fuori dal gio, però, non sarebbe piaciuta: da qui il pestaggio organizzato. Pochi giorni dopo quell’episodio, esattamente il 25 luglio scorso, Giovanni Pucci, ha deciso di farla finita, impiccandosi nella sua cella.
Colpevole dell’omicidio della dottoressa Maria Monteduro, compiuto, sotto l’effetto degli stupefacenti, nella notte tra il 24 e il 25 aprile del 1999, Pucci era stato inizialmente condannato all’ergastolo, pena poi ridimensionata, tanto da ottenere il permesso di uscire, di giorno, dal carcere per lavorare come elettricista.
La sua morte, ora, accende nuovi retroscena su un’inchiesta che parla di corruzione e affari illeciti tra le mura del carcere padovano.
