BARI- Guadagnare 1000 euro nel giro di un paio d’ore. Un sogno per molti. Una realtà per pochi. I pochi, e nemmeno troppo pochi, ma fortunati membri del Nucleo di verifica contratti e appalti della Sanità.
La premessa è che certamente il Nucleo svolge un ruolo importante, quello cioè di sorvegliare la legittimità, la regolarità e l’efficacia di atti, procedure e gare dei contratti pubblici. Ma forse la sforbiciata del 10% non è stata sufficiente ad allineare la mole di lavoro alla attuale condizione lavorativa dei pugliesi medi. Composto da 5 membri, due anni fa è stato integrato da altri 3 membri per un totale di 8 componenti non sempre necessariamente tutti presenti. Avvocati, ingegneri e medici.
Fatto sta il compenso previsto dalla legge e approvato dall’Ares, l’agenzia regionale della sanità, prevede 1000 euro netti a seduta. Per ogni componente naturalmente. Ed è così che mensilmente arriva il compenso da stanziare in favore dei componenti del Nucleo. Pagamenti puntuali che nulla hanno a che vedere con quelli invece previsti per i fornitori della Sanità.
Ma il punto è proprio che i 1000 euro non sono forfettari. Ovvero non sono calcolati su base mensile indipendentemente dalle volte in cui ci si necessità di riunire il Nucleo. Sono calcolati su ogni singola seduta. Ed ecco che l’appuntamento è mensile. Una e solo una seduta al mese consente ai componenti di guadagnare 1000 euro alla volta.
Il Nucleo si è riunito una volta a gennaio, una a febbraio, una a marzo, una ad aprile e così via. Con i risultato che un paio d’ore o a volte tre, si sono stanziati 1.141 euro iva inclusa a componente. E ciò significa che su 5 ispettori presenti il compenso fisso mensile ammonta a 5.709 euro.
Niente male per essere una goccia nel mare delle spese dell’Ares. A queste, naturalmente, non vanno dimenticate quelle fisse previste per il personale. Come i 131 mila euro al direttore generale dell’Ares Bux. Ma questo è un altro, cospicuo, capitolo.
