Cronaca

Ulivi infetti, si apre il fronte salute. La Lilt: “Chiarezza sui fitofarmaci”

LECCE- Non solo fronte ambientale, né solo economico. La vertenza ulivi infetti ne apre un altro, parimenti – se non più – pesante, quello sanitario, legato ai trattamenti fitosanitari previsti nella zona tampone, tanto massici da far richiedere l’intervento del ministero della Sanità nella prossima riunione del 27 agosto. 

È il cavallo di Troia contenuto nelle notizie giunte nelle scorse ore da Roma, dopo la “riunione operativa ad alto livello” tenutasi presso il ministero dell’Agricoltura, ma alla quale non hanno partecipato né il ministro Martina, né i sottosegretari, né alcuna rappresentanza leccese.

Salta sulla sedia Giuseppe Serravezza, presidente della Lilt Lecce: “Così il rimedio rischia di essere peggiore del danno reale. In base al tipo di molecola che il 27 suggeriranno di utilizzare, si porrà una grossa questione di sanità pubblica. E’ chiaro che nella scelta della strategia globale vanno valutati bene i rapporti costi- benefici, conoscendo l’impatto che può avere su salute umana e ambiente ogni soluzione. È una valutazione preliminare spesso omessa, perché in questi casi si è mossi da interessi di ogni tipo, ma va fatta. Non c’è dubbio che la questione dell’utilizzo dei pesticidi esiste e vogliamo conoscere in che termini si sta disegnando l’intervento complessivo, chiedendo di essere presenti il 27 o di coinvolgere l’Iss”.

Non è un dettaglio il fronte della “chimica”. La Lilt e altre associazioni da tempo portano avanti una campagna di informazione per spiegare i pericoli per la salute legati all’uso di pesticidi: dal Parkinson ai tumori fino alle trasformazioni genetiche sul dna dei feti.

Per la Regione, pare essere inevitabile l’uso di fitofarmaci al fine di abbassare la popolazione degli insetti vettori, primo canale di diffusione della malattia. Ma il rovescio della medaglia non può essere trascurato. Gli interventi, a questo punto, non riguardano più né solo gli agricoltori né solo il mondo economico, visto che la Puglia è già la quarta regione italiana per abuso di chimica in agricoltura.

Ecco perché la Lilt, che aderisce al Foruma Ambiente e Salute, chiederà di esserci, come lo chiedono i sindaci, che hanno sollecitato il Prefetto ad una convocazione urgente. Abbattimenti di alberi e irrorazioni di pesticidi sono piani impossibili da decidere solo a Roma.

“Quello al Ministero – osserva il consigliere regionale di Fi Erio Congedo – mi è sembrato un incontro dagli esiti in chiaroscuro. Da una parte, è positivo il fatto che sia arrivata finalmente la presa di coscienza ai più alti livelli istituzionali di un problema molto grave. Dall’altra, però, desta qualche perplessità sia l’assenza del Ministro e di rappresentanti istituzionali del territorio, sia la sostanziale riduzione dei fondi per le emergenze fito-sanitarie a 3 milioni e mezzo di euro, a fronte dei 5 inizialmente previsti”. Il decreto straordinario pronto per essere emanato, però, dovrà fare i conti, ora, con una questione in più, quella della salute.

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