Politica

Provincia, NCD attacca Forza Italia: “Si ricordano di noi solo per le elezioni”

LECCE- “Le primarie per il presidente della Provincia non hanno senso”. Salvatore Piconese lo ha ribadito in questi giorni ai pochi che si accanivano sull’argomento. Molti sindaci hanno smesso di chiedere le consultazioni della base per la nomina del “presidentino”, ma qualcuno insiste ancora. La segretaria provinciale rinvigorita dal forte appoggio di Emiliano, che anche nelle scorse ore era nel Salento, è riuscita per il momento a riaprire un dialogo più tranquillo con le minoranze.

Piconese ha già spiegato ai suoi come avverrà la scelta: ci sarà un incontro con i rappresentanti delle minoranze e si deciderà il nome su cui puntare. La minoranza ha chiesto un coinvolgimento dal basso: sindaci, amministratori e circoli. Venerdì si terrà una riunione per mettere d’accordo tutto il partito e trovare una quadra sul metodo per l’individuazione di una candidatura condivisa. In campo, oltre a Piconese e Durante, che sono i candidati più papabili, ci sono Manera e Montagna: l’ultima è una proposta della minoranza, ma qualcuno pensa che questi ultimi due nomi siano usciti solo per bruciarli.

Intanto, i Riformisti per il Salento chiedono di stoppare il toto nomi per concentrarsi sui contenuti. C’è anche una novità: la data per l’elezione dei nuovi Consiglio Provinciale è stata posticipata al 12 ottobre, grazie a un emendamento passato nelle scorse ore. Intanto, anche nel centrodestra si accende una rovente discussione sulla “poltroncina provinciale”.

Ci sono gli ex assessori e consiglieri provinciali che difendono a spada tratta l’ipotesi di un Gabellone bis. Ma da Palazzo Carafa c’è chi chiede, come ha fatto D’autilia, le primarie, e chi, come Delli Noci, pone al centro il problema progetto e non vuole concentrarsi sui nomi. L’assessore all’Innovazione Tecnologica chiede un cambio di passo, fa una “proposta di metodo” e chiede rinnovamento. Parole che qualcuno non ha preso bene e che non sembrate un cercare di mettere in discussione la candidatura del presidente Gabellone: l’unica in campo, per il momento, nonostante siano circolati anche i nomi di Paolo Perrone e Gianni Stefano.

I forzisti, però, dato che si tratta di un voto ponderato, avranno bisogno degli alfaniani. Il coordinatore provinciale vuole lavorare per costruire un’unità necessaria anche a livello provinciale, ma il Nuovo Centrodestra venderà cara la pelle. “Da quando Ncd si è costituito non abbiamo avuto il piacere di incontrare né rappresentanti provinciali, né il sindaco di Lecce- spiega Giuseppe Ripa – . Risulta particolarmente imbarazzante che in occasione delle elezioni del presidente della provincia ci si accorga che esiste il Nuovo Centrodestra e che occorra avvalersi del suo apporto. Il nostro apporto sarà condizionato a un tavolo prioritario in cui si deve dare giusta visibilità al nostro partito”- conclude il consigliere comunale. Insomma, i forzisti sono avvisati: il voto del Nuovo Centrodestra può cambiare le cose anche per quanto riguarda la “poltroncina della provincia”.

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