Politica

L’incontro della pace tra Fitto e Berlusconi. Ncd in conflitto sulle alleanze

ROMA- Il piano berlusconiano della grande unità di tutto il centrodestra sta producendo effetti devastanti tra gli alfaniani: il Nuovo Centrodestra litiga sull’opportunità di riabbracciare l’ex “grande capo”. Silvio Berlusconi, però, va avanti e comincia a fare ordine iniziando dal suo partito. Ecco perché l’incontro con Fitto di queste ore è il grande passo verso la pace.

L’ex Cavaliere è disponibile a fare delle concessioni: c’è l’apertura alle primarie, probabilmente confortato dai sondaggi Ixè, che danno il suo Portavoce Toti in testa con il 14 per cento, rispetto a Fitto (al 10 per cento) e a Salvini, che è al 9. C’è da sottolineare che, nel sondaggio, il gradimento di Berlusconi è al 29 per cento e quello della figlia Marina al 17 per cento. Con Renzi in campo, l’ex Cavaliere sa che l’unico modo per non far crollare Forza Italia è frenare i dissidenti, attraverso qualche concessione, e ricostruire un centrodestra unito, che tiri dentro Udc ed Ncd.

Operazione non facile al momento: gli alfaniani litigano già, prima ancora della convention di sabato. L’assemblea nazionale dovrà decidere la strada da prendere: non ci sono molte opzioni, visto che Alfano ha chiarito che a sinistra non si va. C’è chi è tentato dalla costruzione di un “supergruppo centrista, con Scelta Civica, Popolari e Udc e chi propende per il “ritorno sulla strada di Arcore”. In molti cullano il sogno del grande Partito Popolare Italiano. Naturalmente, l’assemblea nazionale potrebbe decidere di lasciare campo libero alle alleanze locali con la sinistra: per la Puglia, ad esempio, potrebbe arrivare il lasciapassare per le trattative con Emiliano. Tutto sembra portare ad un allontanamento dal Forza Italia, anche le dichiarazioni che rilascia il responsabile regionale per il Salento, Massimo Ferrarese.

“Non possiamo accettare le primarie in Puglia con Forza Italia, una forza che ha l’8 per cento con una che ha il 24, non siamo pronti- spiega l’ex presidente della Provincia di Brindisi – . Dobbiamo prima fondare il partito popolare in Italia e poi se ne riparlerà a settembre, ma c’è da dire che il PPE non centra nulla con Salvini”.

Insomma, il messaggio ai forzisti e chiaro: bene l’apertura barese, ma non c’è niente di certo. Sabato ci saranno molte risposte in più, ma è chiaro che anche tra gli alfaniani si fa strada l’ipotesi della “via centrista”, nonostante i flop passati di chi l’ha percorsa. In Forza Italia commentano che una scelta simile sarebbe un vantaggio solo per la sinistra.

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