Politica

Primarie per le regionali, il terzo incomodo Minervini

LECCE-  Il suo nome circolava nell’aria da tempo e senza neanche tanti misteri: ora, nella corsa alle primarie del centrosinistra per le regionali, il terzo incomodo è quasi ufficiale. Guglielmo Minervini, assessore regionale alle Politiche giovanili, s’incunea nel braccio di ferro tra l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, e il presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, Dario Stefano. L’intervista rilasciata da Minervini al Corriere del Mezzogiorno traccia chiaramente la prospettiva.
“C’è – dice lui – una domanda fortissima e ampia di costruzione di un’alternativa che rilanci l’anima di questa esperienza di governo. Una domanda che, al di là delle sigle dei partiti, sta dentro il tessuto della società pugliese. Una serie di mondi vitali pugliesi, che chiedono una risposta politica e non di potere e con i quali stiamo interloquendo”. E all’interrogativo se “È una domanda alla quale lei risponderà sono pronto?”, l’assessore Pd risponde: “La domanda non può restare disattesa. E alla risposta io avverto la responsabilità di dare il mio contributo. Nella forma e nei modi che diremo entro pochi giorni”.

Sono parole che non si possono equivocare. Ma i puntini sulle i Minervini vuole metterli. Attengono alle regole per le primarie, che ritiene non possano essere aperte anche ad elettori che con il centrosinistra non hanno nulla a che fare.

Anche questa è partita aperta. Per il 30 novembre, i criteri sono stati abbozzati qualche giorno fa: turno unico, contrariamente al volere di Sel che chiedeva il ballottaggio, urne aperte a tutti i pugliesi dai 16 anni in su, agli studenti fuori sede ma non agli stranieri non registrati. E poi il paletto delle 9mila firme da racimolare entro il 27 ottobre per ottenere il via libera alla candidatura.

La corsa è già molto oltre i nastri di partenza. L’ex magistrato ha avviato la sua campagna sui social network con l’hashtag #AmolaPugliavotoEmiliano tra i più twittati nelle ultime ore e lo slogan eloquente “Alle primarie non sprecare il tuo voto invano, scegli Emiliano!”.

Dario Stefano ha bruciato i tempi e presentato la sua candidatura ufficialmente. I mal di pancia, però, non mancano. Anzi. Toni Matarrelli, deputato di Sinistra Ecologia Libertà, gira il dito nella piaga: “La decisione di Dario Stefàno impone una riflessione urgente. Perché tale determinazione, giunta ad appena tre giorni dall’assemblea regionale di SEL, alimenta l’ipotesi di un percorso già individuato altrove ma non nei luoghi deputati al confronto democratico”. Non solo. Matarrelli si spinge al di là e spariglia le carte: “Certo di interpretare un sentimento diffuso, condiviso da un cospicuo numero di militanti e amministratori del nostro partito ed esponenti della cosiddetta società civile, mi arrischio ad affermare quindi che forse sarebbe apparso naturale individuare la candidatura nella figura di Michele Emiliano, comprimario autorevole di quella primavera, degno erede dell’esperienza vendoliana ed in ogni caso personalità spessa e tanto magnetica da esercitare notevole attrazione anche sul popolo di SEL”.

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