BRINDISI- Brindisi come Taranto. Brindisi come Napoli. Sì, perchè anche nel capoluogo messapico l’inquinamento industriale provoca gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute. Eppure, Brindisi, non è stata inserita, dall’Istituto Superiore alla Sanità, nello studio epidemiologico. Punta su Taranto e sulla Terra dei Fuochi lo studio sentieri, aggiornato al 2014. E di Brindisi non c’è menzione. Nella Città dei due mari, come in Campania, la mortalità infantile è aumentata. Perchè non registrare il tasso di ospedalizzazione e mortalità anche per la popolazione brindisina? Eppure Brindisi rientra tra i siti inquinati di interesse nazionale.
I fondi ci sono, ma ci sono anche problemi tecnici che impedirebbero l’inizio delle analisi . Questa è la spiegazione giunta dalla Asl LOCALE. C’è da attendere dunque per conoscere quanto, a Brindisi, l’ inquinamento provochi morte e malattia. Eppure, in piu occasioni, la Cgil ha insistito per l’istituzione del registro tumori.
“Lo studio Sentieri non individua dei collegamenti precisi tra l’inquinamento ambientale e l’eccesso di malattie o morti, ma ha il compito di segnalare – chiarisce il Ministero della Salute – che le popolazioni che risiedono in territori inquinati, presentano eccessi di occorrenza di patologie che sono associate alla presenza di tali sorgenti”.
“Le sue caratteristiche metodologiche – si legge sul sito dell’Iss – non consentono quindi la valutazione di nessi causali, permettono tuttavia di individuare situazioni di possibile rilevanza sanitaria da approfondire con studi mirati. ” Certo , non tranquillizzano queste dichiarazioni. Perchè proprio come a taranto e come a napoli , per l’inquinamento anche a Brindisi non si dormono sonni tranquilli.
