Politica

Province, è il tempo delle proposte. Nuova audizione alla Camera

LECCE- Non è più tempo di piangere: è tempo di proposte e battaglie. Il professore Portaluri lo ripete più volte nel corso di Open, tra una bacchettata e l’altra alla politica, “che ha dormito sonni tranquilli per poi risvegliarsi nel caos”. Luigino Sergio avverte che le unioni dei comuni non funzionano e non funzioneranno nemmeno con lo “Svuota province” : sono inchiodate nella burocrazia e sono lente nelle decisioni, secondo il presidente dell’Unione dei Comuni della Grecia Salentina. C’è anche il grande problema delle città metropolitane, sfoderate dal governo Renzi per la grande abbuffata dei contributi europei, secondo il professore Portaluri, che rischiano di marginalizzare i territori concedendo ricchezza a 20 milioni di abitanti per tagliare fuori gli altri 40. Luigino Sergio spiega che è necessario partire dal progetto della Società Geografica Italiana, combattere in Parlamento per una riforma che superi la legislazione concorrente tra Stato e Regioni, che non marginalizzi i territori, “altrimenti Bari fagociterà tutto”. Biagio Ciardo, capogruppo di Forza Italia alla provincia, si appella ai cittadini: “I Parlamentari sono in ritardo, dobbiamo sollecitarli a intervenire ad accogliere le proposte del territorio”.

Anche per Alfonso Rampino, consigliere provinciale del Pd, è necessario partire da una riforma organica, dalla proposta della società Geografica, cercando di far capire la gravità della situazione ai parlamentari e il rischio di desertificazione che corre il Salento. Portaluri insiste sulle proposte da portare in Parlamento: “Intanto, si declassino le città metropolitane in enti costitutivi e poi è necessario far sì che le aree metropolitane non siano a numero chiuso per farvi rientrare il Salento”.

Mercoledì sono previste le nuove audizioni alla Camera. Intanto, il Consiglio provinciale non sarà più eletto dai cittadini, ma da sindaci e consiglieri dei paesi della provincia. Quindi, continua la trattativa per scegliere il futuro presidente della provincia, eletto in un’unica giornata, probabilmente il 28 settembre, da consiglieri comunali e sindaci della provincia: il voto sarà ponderato, cioè misurato in base al numero di abitanti che i consigliere o il sindaco rappresenta. Nel centrodestra sono sicuri che sarà Gabellone il presidente, ma c’è anche l’opzione di un sindaco di centrodestra, si pensa a Gianni Stefano. A sinistra spuntano i nomi di Durante e Piconese, ma i forzisti frenano su queste ipotesi.

Anche a sinistra, però, sono convinti di avere i numeri per spuntarla. L’incarico di presidente è a titolo gratuito, nel senso che si continueranno a percepire le indennità di consiglieri o sindaci.

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