Politica

Primarie: il centrosinistra vicino all’accordo definitivo, ma i Verdi non ci sono

BARI- Il centrosinistra ha fatto un passo in avanti: nella riunione barese si è raggiunto un primo accordo sulla data, che dovrebbe essere fissata per fine novembre. Vendola, però, che vuole evitare una campagna per le primarie che offuschi l’ultima fase del suo governo, ha puntato su un documento congiunto di fine mandato, che rilanci gli ultimi mesi del suo governo: solo così si potrà evitare una delegittimazione.

Un documento basato su tre punti, a cominciare dalla legge elettorale, a sostegno dell’azione di governo: un’idea che, secondo alcuni, avrebbero avuto i dirigenti democratici più che per rassicurare il governatore, per dargli una strigliata, per chiedergli uno sprint finale. La coalizione, per il momento, sembra essere d’accordo sullo schema utilizzato per il Comune di Bari: quindi, senza ulteriori alleati, anche se ha già cominciato a perdere qualche pezzo.

“E’ assolutamente improbabile che i Verdi siano in una coalizione che ha, nella vicenda di Taranto, delle responsabilità enormi: nella vicenda dell’Ilva, c’ è chi è addirittura imputato per reati di concussione, disastro sanitario e ambientale”– spiega il leader del partito ambientalista, Angelo Bonelli. Per i Verdi non se ne parla proprio di stare con Vendola, che rischia un rinvio a giudizio.

Dal Pd, Giovanni Procacci, prova a stemperare le polemiche e crede ancora che si possano recuperare i rapporti con gli ambientalisti. “I Verdi hanno motivato l’assenza con altri impegni, non ci hanno detto di essere fuori dalla coalizione: sono sicuro che nel partito si metteranno d’accordo, perché c’è chi vuole stare con noi”- spiega il dirigente Pd. All’inizio della settimana prossima ci sarà un nuovo tavolo di coalizione e si troverà un accordo definitivo sulla data e sulle regole.

Anche se tutti sembrano dare ragione a Vendola sul rinunciare ad allargare il perimetro della coalizione, dietro le quinte c’è chi vorrebbe un’alleanza con gli alfaniani. Lo stesso Procacci spiega che nessuno si è mai fasciato la testa per qualche uomo di destra nelle file del centrosinistra. Il Nuovo centrodestra ha due importanti assemblee il 18 e il 26 in cui verrà fissata una linea: solo dopo si potrà parlare di alleanze. Emiliano attende prima di ricominciare il corteggiamento e anche i socialisti di Donato Pellegrino non sarebbero contrari.

“L’Udc ha sempre risposto positivamente agli appelli alla responsabilità di Vendola: con loro si può dialogare”– spiega il consigliere regionale socialista. Insomma, non tutti la vedono come la sinistra radicale. Intanto, nel Pd c’è chi vorrebbe regolare i conti prima delle consultazioni di novembre, per presentarsi con un solo candidato. I democratici hanno 3 o 4 candidati: Blasi o Minervini, Elena Gentile, Michele Emiliano e un uomo della cosiddetta società civile, che potrebbe essere Vito Pertosa, anche se il patron della Mer Mec non ha voglia di sottoporsi alle consultazioni di coalizione. 

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