LECCE- Il primo Gay Pride a Lecce ha raccolto davanti a Porta Napoli 1200 persone per un corteo che si è ingrossato strada facendo, fino in Piazza Mazzini in cui i manifestanti sono diventati 3000: tappa finale il flash mob in Piazza Sant’Oronzo per Capitale della Cultura 2019. “Insieme siamo più forti”, recita lo slogan di quest’anno. C’erano tutti: le associazioni dei genitori dei gay, gli esponenti dell’arcigay, tante associazioni per i diritti omosessuali, il direttore artistico di Capitale della Cultura 2019, Airan Berg e tutti gli esponenti di spicco del centrosinistra regionale e comunale. Vendola in prima fila con Stefano, Emiliano e Decaro per dire no all’omofobia. Dietro di loro i carri, le drag queen, gay e lesbiche tutti intenti a esibirsi in canti e balli con la musica a tutto volume.
C’era anche tanto folklore e ironia nei carri pieni di caschi di banane. C’era il mondo trans leccese con abiti da show notturno, ma anche tante associazioni che gridavano i loro slogan contro l’omofobia, per chiedere pari diritti e rispetto. Strade chiuse sotto un sole cocente per una manifestazione inserita nella lunga onda nazionale e in una serie di eventi che si sono tenuti in Puglia. Nelle stesse ore, insieme a Lecce, è sceso in piazza il mondo omosessuale di Alghero, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino, Venezia.
“L’orgoglio contro il pregiudizio, anche a Lecce”- hanno gridato i manifestanti. Non poteva mancare Nichi Vendola, che aveva già annunciato la sua venuta a Lecce, e che ha sponsorizzato l’evento mettendoci la faccia con il suo compagno. Il governatore si è presentato in compagnia di Dario Stefano e ha gridato i suoi slogan, criticando anche il governo Renzi, che con il Nuovo centrodestra non è in grado di fare leggi a favore del mondo omosessuale.
“Il paese è pronto, il governo no”- ha detto Vendola. Insieme al governatore anche Emiliano e Decaro. Il segretario regionale si è arreso, a quanto pare: dice di aver rinunciato all’alleanza con il Nuovo Centrodestra, ma sulle primarie non è disposto a fare concessioni a Vendola.
“Gennaio 2015 è troppo tardi”- spiega. Il governatore invece di primarie non vuol sentir parlare, nemmeno durante le interviste. In corteo c’è il sindaco di Bari, ma non quello di Lecce: nessun esponente del centrodestra e qualche esponente del mondo gay critica le assenze. Luigi Mazzei, il nuovo consigliere regionale di Forza Italia, però, si presenta per stringere la mano a Vendola e consegnargli una lettera di protesta. “Com’è possibile che un governatore che cerchiamo per mari e monti, per risolvere i tanti problemi della nostra regione, sia reperibile solo al gay pride?”- tuona il consigliere di opposizione, che gli rimprovera anche le troppe assenze in Consiglio. Continuano anche le polemiche di Fratelli d’Italia per il patrocinio concesso dal comune di Lecce.