TARANTO- Il porto torni ai tarantini. E soprattutto sia una risorsa per potenziare l’economia e non un mezzo da sfruttare per bloccare, distruggere il futuro di Taranto. Su questa idea i cittadini , insieme con i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, si sono raccolti nel movimento stop Temparossa. Il progetto prevede la realizzazione di un collegamento tra l’ oleodotto di Viggiano in Basilicata e Taranto per il passaggio del petrolio e, ancora, la costruzione di due serbatoi per 180mila metri cubi di ricezione complessiva del greggio. Sarebbe allungato poi di circa 300 metri il pontile petroli esistente. Un progetto che porterebbe il traffico navale da 45 a 140 navi l’anno.
Preoccupante sarebbe l’impatto ambientale. Spera lancia un appello ai cittadini: “Informatevi prima che sia troppo tardi”.