Cronaca

Dignità e un nome ai bimbi mai nati

LECCE- Al fenomeno è stato dato il nome “Natimortalità”. Riguarda 180.000 famiglie all’anno, famiglie che a loro volta hanno dato un nome ad un bimbo o ad una bimba che non hanno mai respirato, che non sono mai venuti realmente al mondo perchè deceduti nella pancia delle loro mamme e che, per carenze normative, in Italia, non hanno la dignità che meritano.
La battaglia è del Movimento Regione Salento, che ha rivolto un invito a tutti i sindaci delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.

E, dopo il comune di Monteroni, il Presidente del Consiglio comunale di Lecce, il dott. Alfredo Pagliaro, ha presentato una mozione approvata dal Consiglio, per istituire un albo locale in cui iscrivere i nomi di queste creature ed il giusto spazio per una degna sepoltura: “I genitori che hanno vissuto questa brutta esperienza non devono sentirsi soli – ha affermato il presidente del Consiglio comunale – Per questo chiediamo che venga istituita un’anagrafe comunale dei bambini mai nati. Contemporaneamente reclamiamo l’obbligatorietà al trasporto dei feti morti da parte della Asl e ad esumare i corpi nelle strutture cimiteriali, peraltro già pronte per questo tipo di soluzione”

“Si tratta – spiega il vicesindaco Carmen Tessitore – di una questione importantissima e urgente allo stesso tempo: dare un nome ai bambini mai nati diventa fondamentale non solo dal punto di vista sociale, ma soprattutto sul piano psicologico, in un mondo in cui l’identità sembra affievolirsi. Sono pronta ad aprire un ‘cantiere’ di lavoro con la Asl Lecce – nell’ambito dell’Alleanza per la Famiglia – per portare all’attenzione questo delicato argomento” .

mrs mortalità

Come  spiega Ada Alibrando coordinatrice del Coordinamento femminile  Regione Salento, con questa battaglia si desidera  “far restare una traccia del breve passaggio in vita”. Dal canto suo, il presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro ringrazia il comune di Lecce per questo che definisce un gesto di civilta’: “E’ importante dare un segnale di vicinanza delle istituzioni a quelle famiglie colpite dal lutto prematuro. Nel nostro Stato, purtroppo, se ne parla ancora troppo poco e Lecce si riconferma citta’ evoluta e recettiva ai bisogni dei cittadini e alle vicende della loro sfera personale. Il registro dei bambini che non sono venuti alla luce unitamente alla possibilita’ di seppellirli -consentendo a chi resta di coltivare un ricordo- e’ un’iniziativa umana e cristiana per la quale ringraziamo l’amministrazione. Una sensibilita’ non comune-nel nostro Comune. Un altro atto che avvicina Lecce all’Europa di cui ci auguriamo possa divenire capitale della cultura nel 2019”. 

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