Politica

Tensione alle stelle tra Fitto e “cerchio magico”. Schittulli pronto alle primarie

BARI- Sotto i cieli del centrosinistra il dibattito per le primarie in proiezione regionali viaggia, spedito, su un doppio binario: da una parte sulla strada ferrata della volontà di Michele Emiliano di chiudere la partita subito, a ottobre, per sfruttare l’effetto trascinamento di un Renzi in grande spolvero, oggi in grado di trainare tutti i portabandiera democratici, e per battere sul tempo eventuali competitor interni; dall’altra cammina sul binario di un Vendola che ha tutto l’interesse a spostare l’asticella più in là, a gennaio, per tentare di scalfire il segretario regionale PD e rafforzare il bagaglio di fiches del suo – probabile – erede di scuderia, Dario Stefano.
Molto più indietro nel lavoro per le primarie è il centrodestra che, in vista di un eventuale ricorso allo strumento di selezione, non può prescindere dall’esito della battaglia nazionale di Raffaele Fitto volta a ridisegnare la catena di comando azzurra e a strappare consultazioni dal basso sempre, per mettere in soffitta una volta per tutte il criterio delle candidature paracadutate da Palazzo Grazioli.

L’ex governatore di Puglia sa che deve lavorare di fioretto per non radicalizzare l’ostilità di Berlusconi verso le primarie e per reggere i colpi di un “cerchio magico” (allargato a una serie di elementi di primo ordine che di legittimazione dal basso non vuol sentir parlare – è il fronte di Toti, MariaRosaria Rossi, Brunetta e Romani) i quali non da oggi – a varie tinte e gradazioni – accreditano agli occhi del leader forzista l’immagine di un Fitto disposto a tutto, anche a sbattere la porta e ad andar via in caso di mancato riconoscimento del principio di scelte vidimate dal popolo azzurro. Col ras magliese che – puntualmente – smentisce le voci di abbandono della nave.

Ma la pressione dei pretoriani di Berlusconi nei confronti dell’esponente salentino cresce: per la seconda volta, infatti, dopo il precedente di Napoli, gli avversari interni di Fitto organizzano una manifestazione contestuale – a Milano – per minare il terreno del già governatore pugliese, che nuovamente rinvia di modo da non rendere irrespirabile l’aria in casa azzurra. “Ancora una volta, con pazienza e senso di responsabilità, decido – ha dichiarato – di rinviare il mio appuntamento, per risparmiare ai nostri elettori uno spettacolo che non meritano”.

Mai come in questa occasione, si può parlare – a ragion veduta – di tensione alle stelle. Il perimetro del centrodestra regionale – con i consiglieri azzurri che si apprestano a ricevere Fitto a Bari per fare il punto della situazione e chiedere a gran voce in un appuntamento pubblico “primarie primarie” – soffre i riverberi della confusione nazionale. Schittulli è pronto a dichiararsi disponibile a giocare la partita della legittimazione popolare, ma i rumors di Via Capruzzi registrano i mal di pancia degli stessi consiglieri espressione della coalizione di centrodestra che intendono dire la propria sul candiato alla poltrone di governatore.

In casa NCD, Massimo Ferrarese non si sbilancia sul posizionamento degli alfaniani alle regionali – preferendo aspettare le deliberazioni del tavolo nazionale del partito – ma guardando a quanto accade sotto i cieli azzurri offre una sponda a Fitto e dichiara: “E’ patetico quanto stanno facendo Toti e compagni. Nessuno può essere stoppato con questi mezzi”.

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