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Lecce, Antonio Tesoro ora è direttore sportivo. Il padre: “Ha fatto un buon lavoro”

LECCE- A Coverciano Antonio Tesoro ha conseguito il titolo di direttore sportivo. Di fatto, in termini di operatività, non cambia nulla. Sarà sempre lui il responsabile del mercato del Lecce. Operazioni che presto entreranno nel vivo perché fra un mese la squadra sarà al lavoro per preparare la nuova stagione. 

Si cercherà di affidare a Lerda una “rosa” pressoché completa in modo da poter lavorare su un progetto definitivo già dal primo giorno. Molte problematiche avute anche nella passata stagione non ci saranno in questa sessione estiva di calciomercato. L’anno scorso il Lecce si ritrovò in ritiro il 19 luglio con i seguenti calciatori. I portieri: Benassi, Bleve, Perucchini, Petrachi; i difensori: D’Ambrosio, Di Maio, Diniz, Ferrario, Legittimo, Luperto, Nunzella, Vanin; i centrocampisti: Bogliacino, Giacomazzi, Memushaj, Palumbo, Tundo e gli attaccanti Bozzi, Chiricò, Falco, Falcone, Malcore, Rosafio.

Di questi rimasero in pochissimi e a loro si aggregarono nelle ore e nei giorni successivi Miccoli, Perucchini, Rullo e i vari Martinez, Papini, e così via. Purtroppo il mercato ha i suoi tempi e molte operazioni vengono definite negli ultimi giorni. “Non è possibile chiudere il calciomercato il 31 agosto se una squadra comincia il ritiro a metà luglio – ha detto il presidente del Lecce Savino Tesoro -. Inoltre, in questa categoria non si sottoscrivono contratti prima di fine agosto per non pagare due mensilità di stipendio”.

Quest’anno la situazione sarà diversa anche perché sono previste molte conferme oltre ai calciatori sotto contratto come Abruzzese, Amodio, Barraco, Bellazzini, Bogliacino, Martinez, Salvi e Papini, quest’ultimo in campo, nella passata stagione, solo dalla settima giornata in poi, già sotto la gestione Lerda, a causa di un fastidioso infortunio. Tesoro è reduce da due sessioni estive di mercato molto particolari con calciatori difficili da piazzare anche per ingaggi elevati ereditati dalla vecchia gestione.

“Nei confronti di mio figlio sono molto critico, ve lo assicuro – aggiunge il presidente giallorosso -, lavora in condizioni peggiori di altri miei collaboratori, ma ha fatto un buon lavoro. Chi lo critica è solo per invidia. Almeno credo”.

Dopo la soluzione delle compartecipazioni, alcune con diritto di riscatto (Falco, Benassi e Falcone tra queste), la prossima settimana si aprirà anche il capitolo riguardante Fabrizio Miccoli.

 

 

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