LECCE- Per la terza volta in sei mesi, si ripresentano i problemi per i malati salentini di Alzheimer: manca di nuovo il farmaco generico Rivastigmina cerotto, usato per la terapia della demenza. Una carenza già segnalata dal Tribunale dei diritti del malato il 2 aprile alla Asl, ma che continua a ripresentarsi con la stessa portata, ciclicamente. Oltre al danno, poi, c’è la beffa: i pazienti, pur di non interrompere la terapia, stanno continuando ad acquistare il farmaco “griffato”, sborsando fino a 52 euro a scatola. Tuona il Tdm: “Chiederemo il rimborso alla Regione Puglia – dicono i volontari – perché questo disagio ha come causa primaria la cattiva organizzazione, la scarsa pianificazione e l’indifferenza al problema creato. Nonostante le assicurazioni ricevute dalla Asl e dalle altre istituzioni, la situazione si ripresenta a singhiozzo nel Leccese”.
La Regione Puglia corre ai ripari: il nodo era già stato sollevato in conferenza Stato Regioni e con una decisione delle ultime ore via Capruzzi ha deciso di inserire quel farmaco per l’Alzheimer nel circuito pht, gestito direttamente da Bari per rifornire le farmacie del territorio. Le scorte devono essere rimpinguate.
La causa della carenza è sempre la stessa, a macchia di leopardo in tutta Italia. Circa 150 medicinali del prontuario prendono molto spesso la strada del mercato estero perché i grossisti preferiscono vendere le scorte fuori, per avere guadagni maggiori. Si tratta soprattutto di farmaci di fascia A, che in altri Paesi europei possono avere un prezzo di vendita fino al 20- 30 per cento in più.
La conseguenza è che per il mercato interno a volte rimane molto poco. E dopo i medicinali per il diabete, gli antiaggreganti per gli interventi post traumatici, quelli per la colite ulcerosa e, addirittura, alcuni farmaci oncologici, adesso è toccato di nuovo a quelli per l’Alzheimer.
