Cronaca

Crolli costa, pioggia di interdizioni per 9 Comuni. La Procura: “Solo così estate sicura”

LECCE- Non solo il tratto adriatico, ma anche quello ionico. I divieti della Capitaneria di Porto salentina, al comando di Attilio Daconto, si allargano anche ai comuni costieri che sino ad ora erano rimasti esclusi dalle ordinanze di interdizione e che in quanto rocciosi e costituiti da una pietra calcarea estremamente friabile sono a rischio crolli. 

Dopo le limitazioni ad otranto, in aree tra le più belle e frequentate della zona, come Le Orte o Baia Dei Turchi, 9 nuovi comuni dovranno fare i conti con cartelli di pericolo e divieto di balneazione e navigazione: Andrano, Castrignano del Capo, Gagliano, Tricase, Diso, Racale, Tiggiano, Porto Cesareo e il porticciolo di Novaglie.

Un tratto di circa 50 chilometri di costa che comprende alcune delle aree prese d’assalto dai turisti, come Santa Maria di Leuca, dove ad esempio, sono assolutamente vietate le escursioni nelle grotte, che attirano migliaia di appassionati.

Dall’ordinanza sono escluse le spiagge, pienamente fruibili, mentre sulle zone di Melendugno e Vernole, lì dove i comuni hanno cominciato i primi interventi, i divieti sono stati rimossi.

L’annuncio dei nuovi provvedimenti è avvenuto in procura , in questa vicenda parte attiva per dare un messaggio forte: è un’attività preventiva assolutamente necessaria: non è repressione, è un modo per evitare i morti e per dire ai comuni: è ora di intervenire.

Il Procuratore Capo Cataldo Motta e il Procuratore Ennio Cillo del Pool ambiente sono in prima linea anche con l’apertura di un fascicolo per valutare se nel corso degli anni ci siano state omissioni o colpe, al momento ancora a carico di ignoti.

L’allarme che si è generato tra le amministrazioni e i cittadini, e sono in molti quelli a parlare di un’estate compromessa, è fuori luogo, sottolineano: si tratta di prevenzione e di differente regolamentazione dell’uso del mare.  L’estate sarà, al contrario, in questo modo sicura. La supervisione della procura è la garanzia che i comuni interverranno, perchè dice Cillo, se un’ambiente non è fruibile in sicurezza, è inutile parlare di tutela del territorio.

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