Cronaca

Vantaggiato “lucido e consapevole”, respinta la nuova richiesta di perizia psichiatrica

LECCE- “Giovanni Vantaggiato ha agito con lucida professionalità, programmando non solo la strage, ma anche la sua fuga e i suoi tentativi di nascondersi. E come come risulta chiaramente dalle intercettazioni ambientali avvenute in carcere, mentre l’uomo parla con la moglie, ha elaborato una precisa strategia per ottenere l’infermità mentale“.

Sono le parole del presidente della Corte d’ Assise d’ Appello Rodolfo Boselli al termine della nuova udienza nell’aula bunker di Lecce a carico dello stragista della Morvillo Falcone, presente in aula, dietro le sbarre.

Parole con le quali la Corte ha nuovamente respinto la richiesta di perizia psichiatrica motivata, dal difensore del 70enne di Copertino, con una supposta incapacità dell’imputato di intendere e di volere. Decisione, dopo un’ora e mezza circa di camera di consiglio, che ha confermato quella della corte di Brindisi durante il processo in primo grado che condannò l’uomo all’ergastolo e all’isolamento diurno per 18 mesi.

Proprio la richiesta di perizia è stata al centro della nuova discussione in aula. Udienza che il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, avrebbe voluto saltare per la sua adesione allo sciopero degli avvocati. Questa volta però il suo assistito gli ha , per cosi dire, “imposto” di essere in aula. Da detenuto ha potuto farlo, diverso sarebbe stato per un imputato a piede libero.

La presunta incapacità di intendere e di volere di Vantaggiato è stata al centro del braccio di ferro tra difesa e pubblica accusa, rappresentata dal Procuratore Antonio Maruccia e dalle parti civili presenti in aula: i legali delle ragazze ferite, le diverse istituzioni, comune di Mesagne, comune e provincia di Brindisi , regione Puglia e ministero della Pubblica Istruzione. In ballo ci sarebbe stata la sospensione del processo sino all’esito della perizia, e quindi un notevole allungamento dei tempi giudiziari.  In aula anche Massimo e Rita, genitori di Melissa Bassi, uccisa quasi due anni fa.

Era il 19 maggio del 2012 quando Vantaggiato innescò la bomba esplosa davanti alla scuola che Melissa aveva appena raggiunto, con il suo zaino, i suoi libri e le sue amiche. Il dolore è cocente e il tentativo di Vantaggiato di apparire insano di mente è un altro schiaffo alla loro dignità.

Il processo riprenderà il 23 giugno, sempre nell’aula bunker, e quello potrebbe essere anche il giorno della sentenza.

Mariella Costantini

 

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