LECCE- Si appresta a esibire i muscoli Raffaele Fitto, per mostrare ai concorrenti di Puglia, e allo sfidante interno per il controllo del partito Giovanni Toti – che Berlusconi ha preferito all’ex ministro degli Affari regionali nel ruolo di consigliere politico – chi ha voti e capacità di mobilitazione in casa azzurra.
Domenica a Bari, alla manifestazione a cui ha invitato i capilista delle ulteriori 4 circoscrizioni in rampa di lancio verso Bruxelles – lo stesso Toti, più Gardini, Tajani e Miccichè – Fitto punta al bagno di folla per segnare il dominio e incoraggiare i più pessimisti che temono un partito al di sotto del 20 percento, soglia che determinerà la tenuta o il cedimento della nave azzurra.
Ma l’ex governatore pugliese deve guardarsi anche e soprattutto dalla concorrenza degli alfaniani che continuano a mietere consensi tra gli insoddisfatti approdati in Forza Italia senza troppa convinzione. Rientra in questa categoria il consigliere provinciale di San Cesario, di scuderia mantovaniana, Raffaele Capone, che oggi – alla presenza del responsabile salentino del Nuovo centrodestra, Massimo Ferrarese – ha ufficializzato il passaggio nelle file del partito guidato dal ministro dell’Interno. Se Fitto scommette sul 25%, l’ex presidente della Provincia di Brindisi sfida il signore dei voti azzurri.
Sul versante PD, alza la voce il fronte ostile al segretario regionale Michele Emiliano, fronda impegnata a contrastare i diktat provenienti da Palazzo Chigi che impongono il sostegno alla capolista Pina Picierno e al vice presidente del Parlamento europeo uscente, il lucano Gianni Pittella.
Dalemiani e civatiani domani alle 18.30 all’Hotel President di Lecce apporranno il sigillo su un’intesa che fa leva sul ticket composto da Elena Gentile, influente assessore alla Salute della Giunta Vendola, e Massimo Paolucci, deputato campano espressione dell’ex premier.
Dal congresso unitario che aveva incoronato segretario regionale il sindaco di Bari uscente sembra passata un’era geologica.